Trasporto con droni: in Emilia Romagna le prime sperimentazioni di consegna

EuroUSC Italia a guida del progetto europeo Di-Pegasus per testare nuove tecnologie in grado di far volare e gestire flotte di droni e aerotaxi.
4 Giugno 2024
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Trasporto

Il trasporto con droni e aerotaxi non riguarda più solo il futuro. Di-Pegasus (Digital competitive next generation aviation technologies for sustainable business models, products and services) è infatti il primo progetto europeo a guida EuroUSC Italia, società di consulenza leader in Italia per servizi dedicati ai droni, che punta su soluzioni innovative come i sistemi aeromobili senza pilota (UAS) e modalità di trasporto aereo tradizionale, ma veloci e flessibili, come gli idrovolanti. L’obiettivo è rendere gli spostamenti più sostenibili, efficienti e sicuri, sia per i passeggeri sia per le merci, migliorando la mobilità urbana e i collegamenti tra città vicine.

Trasporto con velivoli a decollo e atterraggio verticale: si parte dall’Emilia Romagna

Il primo caso studio italiano sarà condotto in Emilia-Romagna ed esplorerà la possibilità di consegnare merci in maniera più efficiente e rapida attraverso l’utilizzo di flotte di droni. Si punta a ridurre gli spostamenti con le auto per le consegne urgenti in aree urbane e suburbane, sostituendole con droni autonomi che voleranno in orari e su percorsi specifici. Marco Ducci, project leader di Di-Pegasus e CEO di EuroUSC Italia, ha sottolineato: “La consegna con i droni sta diventando realtà, ma esistono ancora diverse sfide tecnologiche prima che queste applicazioni possano avere ampia diffusione.

Ad esempio mancano sistemi che consentano di gestire centinaia di droni in simultanea, che permettano all’operatore di monitorare in maniera efficiente le operazioni e garantire la sicurezza delle persone sorvolate”. Il caso studio italiano sta lavorando sul trasporto di merci, con l’utilizzo di droni, dalle zone industriali e periferiche delle città verso dei microhub collocati al centro delle città stesse. Questa però è solo una delle ipotesi, il progetto è pronto a tenere in considerazione anche le proposte degli operatori, degli enti aeroportuali e dei corrieri.

A maggio un workshop a Bologna

Lo scorso 17 maggio si è tenuto a Bologna un workshop che ha coinvolto attori di diversa provenienza, al fine di raccogliere le impressioni sugli obiettivi tecnici che svilupperà il progetto. A partire dai dati emersi durante il workshop, i partner inizieranno a lavorare sulle tecnologie, che saranno pronte per la fine del 2026 . I risultati saranno poi valutati attraverso dei focus group e dei sondaggi ad hoc rivolti alle parti interessate e agli utenti finali.

Marco Ducci, ha concluso: “L’ignoto spesso suscita timori, soprattutto quando si tratta di nuove tecnologie. Pertanto, sarà fondamentale chiarire la natura delle innovazioni testate e illustrarne i benefici, coinvolgendo tutte le parti interessate, dai cittadini fino ai decisori politici. Questo approccio riveste un’importanza particolare nel contesto dell’Emilia-Romagna, dove si effettueranno i test delle tecnologie per i servizi di last mile delivery.”

Nuovi modelli di business

Verrà inoltre progettata una piattaforma digitale per valutare la fattibilità dei nuovi modelli di business generati da queste tecnologie in contesti specifici. Saranno presi in considerazione diversi indicatori di prestazione, tra i quali la sostenibilità dei costi, la creazione di posti di lavoro, il risparmio di emissioni e le modalità di investimento, con l’obiettivo di fornire raccomandazioni ai decisori politici e agli attori coinvolti.

La piattaforma esaminerà anche la conformità normativa, delineerà un processo di valutazione della sicurezza e segnalerà eventuali lacune da colmare. Inoltre, verranno presi in considerazione l’accettazione pubblica, l’impatto di questi spostamenti sulla società, sull’economia e sull’ambiente. Saranno infine studiati possibili investimenti in nuove infrastrutture come i vertiporti, ma anche l’adattamento di quelle esistenti.

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