L’associazione ANNA, acronimo di “Associazione Nazionale Noleggi Autogru – PLE e Trasporti Eccezionali”, raggruppa aziende che operano nel settore dei sollevamenti e dei trasporti eccezionali. Daniela Dal Col è la presidente dell’associazione: la sua esperienza nel settore arriva dal lavoro all’interno dell’azienda di famiglia, la Dal Col srl di Merano, una storia lunga oltre mezzo secolo nel settore dei sollevamenti e trasporti conto terzi.
“La nostra associazione svolge un ruolo attivo nella promozione della formazione professionale e della sicurezza stradale,” ci dice Daniela Dal Col, “collaborando con istituzioni pubbliche ed enti privati per garantire standard elevati di competenza e sicurezza nel settore dei sollevamenti e dei trasporti su strada. Vogliamo fare in modo che gli operatori di gru mobili e coloro che gestiscono i trasporti eccezionali siano il più preparati possibile per garantire la massima sicurezza in tutte le attività dove le nostre aziende vengono impegnate. Oggi chiediamo di aumentare le ore di formazione, rispetto a quanto previsto dall’Accordo Stato-Regione”.
“Tra l’altro – prosegue – in Europa esistono normative e standard comuni per la formazione nei settori del sollevamento e trasporto, inclusi i trasporti eccezionali. Queste normative sono spesso più dettagliate e rigorose rispetto a quelle presenti in Italia, ma questo divario legislativo può creare disparità di competenze tra gli operatori di diversi paesi, con potenziali implicazioni sulla sicurezza operativa, stradale e sulla gestione dei rischi. Crediamo dunque sia essenziale che l’Italia adotti normative più stringenti e allineate agli standard europei”.
Daniela Dal Col: “Ecco la nostra mission”
Tra le azioni prioritarie di ANNA c’è anche la richiesta che le gru mobili non vengano più considerate parte del comparto dei trasporti eccezionali. “Questi veicoli – precisa Daniela – non sono destinati al trasporto di merci, ma sono strumenti dedicati alle operazioni di sollevamento.
Stiamo chiedendo che le gru mobili vengano considerate separatamente e non assimilate ai veicoli adibiti al trasporto eccezionale perché questo ci permetterebbe di avere una comprensione più chiara di entrambi i settori e di adottare politiche e normative più appropriate per ciascuno di essi. È stato incoraggiante notare in tempi recenti una maggiore sintonia e comprensione da parte del ministro dei Trasporti e dei vice ministri riguardo alle nostre richieste”.
Altro obiettivo dell’associazione è sviluppare un contratto collettivo specifico che sia in grado di riflettere in modo accurato le esigenze del settore. “Vogliamo identificare e promuovere figure professionali nuove e specifiche all’interno del nostro settore, definendo qualifiche più precise e migliorative per i nostri collaboratori, in modo che possano essere riconosciuti correttamente e ricevere il supporto adeguato per il loro ruolo. E siamo sempre alla ricerca di nuove forze, per questo invito tutti gli interessati a inviare il curriculum vitae a info@assoanna.it indicando la regione preferita come sede di lavoro”.
Obsolescenza delle infrastrutture italiane
Infine, Daniela Dal Col solleva la questione dell’obsolescenza delle infrastrutture italiane: strade maltenute, ponti e tunnel in cattive condizioni che possono mettere a rischio la sicurezza, non solo degli utenti delle strade ma anche degli operatori dei mezzi di sollevamento e dei trasporti. “Ma non c’è bisogno di arrivare alla tragedia – conclude il presidente – le infrastrutture pericolanti possono anche influenzare negativamente l’efficienza e la competitività delle aziende del comparto.
Ritardi dovuti a traffico congestionato, deviazioni per evitare tratti di strada in cattive condizioni e limitazioni di peso o dimensioni sui ponti stanno aumentando i costi operativi e riducono la capacità delle nostre aziende di rispettare i tempi di consegna e soddisfare le esigenze dei clienti.
Per risolvere il problema, è necessario un impegno concreto per il miglioramento della rete viaria e quindi investimenti su strade, ponti e tunnel. Migliorare la qualità e la sicurezza delle infrastrutture non solo avrebbe un impatto positivo sulla sicurezza e sull’efficienza delle operazioni, ma anche sulla competitività del settore e sull’economia nel suo complesso”.