Santi Cisterne: dal 1959 nel solco dell’innovazione

Fondata nel 1959 a Travagliato dai fratelli Santi, l’azienda ha iniziato la sua attività realizzando cisterne per la raccolta latte. Che ai tempi venivano posizionate in verticale, e questo rendeva necessario prestare molta attenzione ai litraggi, perché il baricentro era alto e il rischio di ribaltamento frequente. Grazie ad un’intuizione proprio dei fratelli Santi, si iniziarono a posizionare le cisterne in orizzontale, e questo segnò l’inizio della fortuna dell’azienda, che crebbe nel tempo con i figli dei fondatori evolvendosi fino alle dimensioni attuali.

La cessione alla Palladio Holding

Il 2 dicembre 2019 la famiglia ha ceduto il 100 per cento delle quote societarie alla Palladio Holding S.P.A. determinando di fatto il passaggio da una dimensione padronale ad una industriale. “Sono entrato in azienda il 3 febbraio 2020 – ci racconta Luca Biagetti, il CEO designato dalla nuova proprietà – e ho trovato una realtà alla quale mancavano processi strutturati: il mio compito è stato apportare managerialità: fin qui abbiamo installato un ERP e abbiamo creato e messo in compliance le varie procedure, soprattutto quelle legate alla transizione. Sul fronte prodotto abbiamo implementato tutta una serie di piccole innovazioni, dallo scarico della pompa che usiamo per la cioccolata, al sistema per il vuoto, ma più in generale abbiamo attivato diversi miglioramenti a livello di processo, come ad esempio la creazione di kit preassemblati”. 

Arriva il nuovo sistema autoportante

Ma il vero passo da gigante è stata proprio la realizzazione del sistema autoportante, che Santi ha costruito partendo da zero. “Un’attività – prosegue Biagetti – che ci ha permesso anche di capire i limiti del prodotto già esistente: c’è stata una osmosi tecnica e una nuova sinergia dal punto di vista industriale con la minimizzazione degli impatti in termini di flusso produttivo. Oggi riusciamo ad assemblare e a costruire le cisterne autoportanti dove costruiamo quelle portate o appoggiate. Se l’azienda negli ultimi anni ha fatto il suo ingresso in Paesi come l’Arabia Saudita, gli Emirati e il Nord Africa, che hanno riservato un’ottima accoglienza all’eccellente livello qualitativo del nostro prodotto, oggi con le cisterne autoportanti stiamo entrando anche nei mercati europei, che di contro vedono la cisterna portata come un prodotto tecnologicamente arretrato”.

L’indissolubile legame con inflazione e consumi

Il mercato delle cisterne è collegato ai consumi di liquidi alimentari: se aumenta l’inflazione, diminuisce il carrello della spesa e conseguentemente il trasporto di questa tipologia di merce. “Birra, succhi, tè, caffè, cioccolata, latte, vino, oli di semi vegetali e di oliva, conserve, puree, grassi animali in forma liquida: se si verifica un calo dei consumi – come sta succedendo oggi – i trasportatori non corrono certo a sostituire le cisterne, ma proseguono il lavoro con quelle che hanno a parco, o in situazioni particolarmente difficili le tengono ferme sui piazzali. Noi abbiamo un portafoglio ordini che copre i prossimi 7-8 mesi per cui, pur augurandoci che nel secondo semestre si verifichi un’inversione nella domanda, per ora dormiamo sonni tranquilli”.

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