Presente all’evento di Istanbul il top management del brand al gran completo: padrone di casa come sempre carico di energia il CEO Roberto Righi, che ha viziato gli ospiti con eccezionale premura. Al suo fianco le prime linee Sabina Oriani, head of sales&marketing competente e appassionata, Alexandre Bregantim, CTO e punto di riferimento tecnico del brand, e per la stampa l’attento capo della comunicazione e delle relazioni istituzionali Roberto Cattaneo insieme alla vulcanica Eleonora Frigo. Momento clou dell’evento la partecipata convention aperta proprio dal numero uno dell’organizzazione, che ha voluto sottolineare come il successo di un’azienda dipenda in massima parte dalle relazioni umane.
“Viviamo in un’era di incertezza – ha esordito Roberto Righi – e questa incertezza è diventata la nostra normalità. Inflazione, tassi di interesse, guerre, instabilità geopolitica: sono tutte situazioni che dobbiamo in qualche modo gestire perché non possiamo controllarle. Il nostro campo d’azione è circoscritto soprattutto alla qualità del prodotto e ai rapporti con i clienti. Sono di fatto le leve che fanno la differenza, e per questo in Prometeon lavoriamo sui prodotti sì, ma anche e soprattutto sulle offerte di servizi e sulle partnership, consolidando e sviluppando il rapporto con chi si è fidato di noi. Le persone sono ciò che conta, e tutto parte dal costruire all’interno dell’azienda una squadra capace di gestire le sfide e lavorare sui problemi in modo collaborativo. Prometeon è giovane, ma stiamo iniziando a vedere il nostro impegno riconosciuto nella risposta dei clienti”.
“Il fatto poi di essere concentrati un solo segmento di business – ha proseguito Righi – ci dà la possibilità di essere più veloci nei processi decisionali rispetto a competitor più strutturati e grandi di noi: è un’epoca in cui è necessario essere flessibili e disporre di una significativa capacità di adattamento ai cambiamenti del mercato, anche e soprattutto per intercettare i bisogni dei clienti e trovare per loro le migliori soluzioni. Per noi questa è quasi un’ossessione, una sfida che sappiamo di non poter vincere solo con i prodotti, ma mettendo anche in campo servizi e disponibilità. Siamo alla ricerca costante del miglioramento: il business non è una gara, non c’è una linea di traguardo. È un percorso che illumina due parole chiave: fiducia e collaborazione. Non è possibile esigere la fiducia degli altri, così come la sincera collaborazione. Sono veri e propri valori che vanno coltivati e che prosperano solo in ambienti sani, dove si è disponibili non solo a concedere il proprio aiuto, ma anche e soprattutto a chiederlo, a riconoscere la forza dell’altro e quella della squadra”.
“Sì – ha concluso il CEO – posso dire che il nostro obiettivo come azienda è di creare le condizioni in cui le persone si possano esprimere al meglio. Lo sport, che noi stiamo utilizzando come veicolo per raccontare i valori del nostro brand, è un’ottima metafora di quanto sia importante la fiducia, e di come questa segni il confine tra una azienda vincente e un’azienda in grado di cambiare le regole del gioco e scoprire qualcosa di nuovo”.