Non è stata una buona annata il 2024 per il comparto del noleggio a breve e lungo termine. Nell’ultimo trimestre, secondo i dati ANIASA-Dataforce, le immatricolazioni (auto + veicoli commerciali leggeri) hanno fatto segnare un rallentamento che sfiora il 21%; molto forte per il lungo termine (-22%) e meno accentuato per il breve termine (-10,36%).
E l’intero anno registra un -10,13% (auto in calo dell’11,74% e veicoli commerciali leggeri stabili a -0,2%). Tuttavia va considerato che il confronto con l’annata 2023 è con quella che in ambito noleggio a lungo termine (NLT) aveva rappresentato un vero record delle immatricolazioni, in quanto c’era un ampio portafoglio ordini legato anche alle ritardate consegne del 2021 e 2022.
Noleggio veicoli commerciali: i più richiesti e le alimentazioni più usate
In particolare, in ambito LCV, i veicoli più noleggiati sono stati nell’ordine: Iveco Daily, Toyota Proace City, Peugeot Boxer, Maxus Deliver 9 e Isuzu N-Series. Per quanto riguarda l’alimentazione più utilizzata, il diesel si mantiene su percentuali di valore assoluto: sfiora l’88% nell’annata (e cresce nel quarto trimestre fino a sfiorare il 90%). I mezzi commerciali a benzina sono scesi addirittura al 3,3% quando nel primo semestre avevano sfiorato il 10%.
Gli “ibridi veri” valgono poco meno del 2% di market share, quindi sono quasi inesistenti: appena 351 immatricolazioni nell’ultimo trimestre (317 full hybrid, 34 plug-in hybrid). I veicoli elettrici hanno attenuato il rallentamento, ma il risultato del 2024 è desolante: -48%. Lo scorso anno sono stati targati appena 1.854 BEV. L’anno scorso nei 12 mesi furono 3.552. La quota di mercato dei veicoli commerci alimentati a corrente è sotto al 3%.
Tra i veicoli commerciali leggeri, il noleggio a breve termine evidenzia una scelta pressoché obbligata verso il diesel: circa il 94% di quota di mercato nell’ultimo trimestre e nell’anno intero. Nemmeno il benzina è preso in considerazione da questo canale, con una quota di poco superiore a 1 punto. Veicoli elettrici e a gas praticamente inesistenti in questo canale, sebbene quelli BEV siano saliti al 3,4% di market share (si tratta comunque di appena 65 unità).
Cosa aspettarsi nel 2025
Nell’ipotesi più favorevole, Dataforce immagina un mercato del NLT attorno alle 341.000 nuove immatricolazioni, con una contrazione dei volumi pari al 3,1%. La flessione sarebbe appena più contenuta per le autovetture: -3% (per un volume di 280.500 targhe, circa 8.700 in meno) e una flessione del 3,7% per il settore dei veicoli commerciali leggeri (60.600 immatricolazioni, con un calo di circa 2.300 unità).
Il noleggio a breve termine, invece, è dato in crescita: +6% a quota 110.700 immatricolazioni. Lo scenario ipotizza un andamento più positivo per le autovetture (+6,5%, oltre 6.000 targhe in più) e con tendenza alla stabilità per il comparto dei veicoli commerciali (+1,7%, rimanendo sempre al di sotto delle 10.000 unità).
Lo scenario peggiore, invece, ci porterebbe ad assistere a un vero e proprio crollo del mercato, riportando il comparto automotive ai livelli del 1975, ossia al periodo della prima crisi petrolifera, delle targhe alterne e delle domeniche a piedi. A fronte di un volume complessivo pari ad appena 1.109.000 nuove targhe in Italia (rispetto a 1.623.000 del forecast più favorevole), il noleggio a lungo termine produrrebbe un volume di nuove targhe attorno a 227.000 unità (-35,4% sul 2024), con una contrazione del 35% per le autovetture, a quota 188.000 immatricolazioni, e una del 37,4% per i veicoli commerciali leggeri (poco più di 39.000 targhe).
Il noleggio a breve termine, invece, potrebbe scendere a poco più di 75.000 immatricolazioni (-27,9%), con una contrazione similare per le autovetture (-27,3% e 69.000 targhe) e più accentuata per i veicoli commerciali leggeri (-33,8%, con un volume di immatricolazioni di circa 6.300 unità).