Siamo alle solite. Una situazione problematica migliora, ma non abbastanza. Ci sembra comunque giusto segnalare quanto riportato da Istat e ripreso oggi da il Corriere della sera in merito ai neet, ossia i giovani che non studiano, non stanno facendo formazione e non lavorano.
Ecco, secondo Istat, dopo i picchi del 2018 e più recentemente quelli raggiunti a causa dell pandemia, sembra che il numero di Neet in Italia sia in calo, attestandosi a 2,1 milioni (tenendo conto della fascia d’età più ampia, dai 15 ai 34 -!- anni) contro i 3.155.000 nel primo trimestre del 2021.
Mancano lavoratori in quasi tutti i settori
Tutti i settori produttivi un po’ in tutta Europa segnalano una grave carenza di personale, non solo qualificato ma anche disposto a “farsi qualificare”. Quindi è possibile (sperabile) che il calo registrato tra i Neet sia dovuto al fatto che molti abbiano finalmente deciso di rispondere all’appello delle aziende. Va comunque segnalato che la risposta a questo appello è comunque inferiore in Italia rispetto al resto d’Europa. Il nostro paese infatti è al terzo posto per numero di Neet dopo Grecia e Romania.
Resta comunque il fatto, molto preoccupante, che dei due milioni, ben 1.400.000 abbiano proprio smesso di cercarlo, il posto di lavoro.