Il progetto Arezzo-Sardegna banco di prova per la connettività sostenibile

Ogni grande conquista ha un costo. Mercitalia Logistics non si nasconde dietro le difficoltà che sta attraversando il sistema ferroviario italiano, ma tiene lo sguardo ben puntato sui risultati che lo storico sforzo di aggiornamento e implementazione dei servizi porterà già nel breve termine. In primis, un ruolo primario del Gruppo FS in Europa, destinato a riconferire centralità logistica all’Italia. A spiegarlo è Sabrina De Filippis, amministratrice delegata di Mercitalia Logistics pronta a rispondere a ogni domanda di On Road Mag. 

Com’è nato il progetto di trasporto integrato Arezzo-Sardegna lanciato lo scorso giugno e perché dobbiamo considerarlo un esempio unico nel suo genere?

Nasce dalla voglia di trovare soluzioni innovative al servizio del sistema produttivo ottimizzando tempi e mezzi, ma riducendo sensibilmente gli impatti. Il progetto coinvolge il Polo Logistica del Gruppo FS, il gruppo Baraclit e il Gruppo Grendi: grazie a questa triplice collaborazione, per la prima volta in Italia sono stati trasportati prodotti di calcestruzzo prima in treno, poi in nave fino in Sardegna e infine su gomma per l’ultimo miglio.

Quanti viaggi prevede il progetto, che rotta segue esattamente e quali sono le tempistiche per la sua realizzazione finale? 

Per completare il trasporto sono stati previsti 15 viaggi: i prefabbricati in calcestruzzo, prodotti da Baraclit nel proprio stabilimento di Bibbiena, in provincia di Arezzo, vengono caricati sul treno direttamente in fabbrica e, grazie a Trasporto Ferroviario Toscano – TFT e Mercitalia Rail, raggiungono in poche ore il porto di Marina di Carrara. Una modalità che permette di togliere dalle strade della Toscana circa 600 camion ed evitare l’emissione di circa 210 tonnellate di CO2. Posizionato su apposite cassette, il carico viene successivamente imbarcato da Grendi sulla propria nave diretta a Cagliari dove il materiale, una volta sbarcato, viene stoccato e, infine, trasferito su camion per gli ultimi chilometri, raggiungendo la destinazione finale di Elmas per la realizzazione di un centro commerciale.

Che tipo di mezzi sono stati messi a disposizione sulla tratta e quali difficoltà/vantaggi comporta un’operazione simile?

L’integrazione coordinata di tre modi di trasporto delle merci, ferro-nave-gomma, ha creato un esempio virtuoso di mobilità mista, unico nel suo genere, con l’obiettivo di sviluppare una rete intermodale a basse emissioni, in linea con gli obiettivi sostenibili delle tre aziende coinvolte. Con questo progetto l’efficienza operativa ed economica sposa la sostenibilità in termini di diminuzione dell’impatto ambientale, dimostrando in che modo sia possibile perseguire obiettivi simili in modo sinergico. La sua realizzazione implica però numerose sfide in termini di coordinamento tra i vari mezzi di trasporto e le aziende coinvolte, mediante le quali è possibile raggiungere risultati notevoli sia in innovazione, che in sostenibilità e sicurezza.

Sono in previsione nuovi progetti simili in Italia e che tipo di promozione sta portando avanti Mercitalia Logistics per creare sinergie con altre aziende/partner?

Questa iniziativa è un esempio concreto di come stiamo implementando la nostra strategia di posizionamento nel mercato della logistica. Un approccio che, prima di tutto, parte dall’innovazione culturale che sta vivendo il Polo Logistica del Gruppo FS: il cliente e la sua domanda al centro dei processi operativi, le partnership e le sinergie quali must del piano industriale, la sostenibilità ambientale, economica e sociale come faro per il raggiungimento degli sfidanti obiettivi che vogliamo raggiungere per diventare un player europeo della logistica.

Quali sono i punti forti del sistema logistico ferroviario italiano e su che ambiti occorre invece intervenire per migliorarlo?

Sottolineare la strategicità dell’Italia è il primo atto di fondamentale importanza: grazie alla posizione al centro del Mediterraneo, così come alla rete di connessione alle principali infrastrutture e corridoi europei, il nostro Paese risulta fortemente attrattivo perché in grado di garantire un servizio unico nel mercato della logistica internazionale. Al momento, però, sono numerose le difficoltà che stiamo affrontando. Il gran numero di cantieri aperti in Italia tende a generare molteplici interruzioni di linea e riduzioni della capacità della rete, mettondo a rischio la sostenibilità economica dei servizi di trasporto ferroviario di merci. Ovviamente la realizzazione del piano di adeguamento infrastrutturale, connesso al Pnrr, riveste un ruolo altamente strategico nel medio e lungo periodo per garantire la competitività del settore, ma ci penalizza nel breve. Per affrontare questi imprevisti stiamo lavorando a livello di sistema, insieme ai nostri clienti e partner, per introdurre una progettualità più forte e gestire questi eventi straordinari, continuando ad offrire un servizio di qualità all’insegna della sostenibilità.

Che investimenti sono previsti per quest’anno e i prossimi, in ottica di potenziamento della società e da quante unità è costituito il vostro organico? Di quanti e quali mezzi/infrastrutture consta la vostra flotta?

Il Polo Logistica del Gruppo FS, nei prossimi dieci anni, ha l’obiettivo di conferire una spinta importante al trasferimento del trasporto delle merci verso la modalità ferroviaria, onde aumentarne significativamente la percentuale, ferma oggi all’11 per cento. Per incrementare tale quota, ci proponiamo come operatore di sistema puntando a espandere il network in Italia e all’estero attraverso partnership e collaborazioni: l’obiettivo è diventare un player europeo della logistica integrata, includendo il raccordo con il primo e ultimo miglio, nonché la gestione dei terminali e delle piattaforme logistiche per consentire una piena intermodalità mare-gomma-ferro.

Intermodalità diventa perciò la parola chiave e necessaria per lo sviluppo dell’intero comparto della logistica, in particolare per fare del trasporto ferroviario il vettore di trasporto delle merci nelle lunghe distanze (dai 300 km in su), lasciando alla modalità stradale il cosiddetto primo e ultimo miglio. Ogni camion tolto da strade e autostrade significa d’altra parte tonnellate di CO2 in meno nell’atmosfera. Per raggiungere questi obiettivi sfidanti, possiamo contare su un piano industriale di 3 miliardi di euro di investimenti, dedicati al rinnovo della flotta, al potenziamento e alla creazione ex novo di terminal, così come alla digitalizzazione. A questo si aggiungono l’esperienza e la passione di 6.800 persone, una flotta di oltre 700 locomotori, 13.560 carri, 5 navi traghetto, 21 terminal e 31 magazzini.

Quali sono i principali partner/clienti della vostra attività e che tipo di richieste vengono manifestate da aziende internazionali? Come si posiziona l’Italia a livello competitivo in Europa sul fronte dell’intermobilità ferroviaria?

Ormai ci proponiamo come operatore di sistema, puntando a espandere il network in tutta Europa tramite crescita organica, inorganica e attraverso partnership e collaborazioni, con l’obiettivo di diventare il player europeo della logistica integrata: la nostra gestione dei terminali e delle piattaforme logistiche deve consentire una piena intermodalità con la gomma e con il mare. Stiamo perciò ampliando il nostro network e attivando nuove sinergie, anche con operatori che vedevamo come competitor fino a poco tempo fa, oltre ad acquisire società specializzate in modalità di trasporto diverse dal ferro. In Europa siamo presenti in 12 Paesi, sia sull’asse l’asse nord-sud che est-ovest, con collegamenti giornalieri da e per l’Italia a vantaggio dei servizi di import ed export a sostegno del made in Italy. L’operazione di acquisizione di Exploris ha consolidato la nostra presenza in Germania, portandoci al secondo posto nella graduatoria delle imprese ferroviarie nel Paese dopo DB Cargo, oltre ad estendere la nostra forza diretta in Belgio, Polonia e Repubblica Ceca. I collegamenti ferroviari internazionali di Exploris, fortemente orientati ai trasporti est-ovest, vanno a completare la rete di TX Logistik, già molto presente lungo l’asse nord-sud Europa. Guardiamo dunque ben oltre i confini nazionali.

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