Secondo i dati diffusi da UNRAE, il mercato dei veicoli trainati a ottobre fa registrare una flessione del 6% rispetto allo stesso mese dello scorso anno: 1.200 unità immatricolate verso 1.276. Dunque, il 2024 continua a confermarsi un anno di passione per il mercato italiano di rimorchi e semirimorchi.
Il calo, quarto consecutivo e nono su dieci mesi nell’anno in corso, evidenzia un trend assai negativo per il settore e porta il dato cumulato del 2024 ad una flessione del 14,0%, con 11.413 rimorchi e semirimorchi immatricolati da gennaio a ottobre 2024 contro i 13.267 dello stesso periodo del 2023, registrando una perdita in volume di 1.854 unità.
Preoccupante l’età media del parco circolante
Michele Mastagni, Coordinatore del Gruppo Rimorchi, Semirimorchi e Allestimenti di UNRAE, commenta così il momento critico per il comparto dei veicoli trainati: “L’età media del parco circolante italiano è estremamente preoccupante e il forte calo delle immatricolazioni nel 2024 non fa che aggravare la situazione.
Crediamo che sia giunta l’ora per il Governo di adottare politiche concrete e tempestive per evitare di rimanere indietro rispetto agli altri Paesi europei e garantire la competitività del settore. In primis, prevedendo seri disincentivi all’uso di veicoli obsoleti, come ad esempio limitazioni alla portata e alle categorie di merci trasportabili in funzione dell’anzianità dei mezzi, con l’obiettivo di migliorare la sicurezza stradale e ridurre l’inquinamento ambientale”.
Servono incentivi strutturali
“Al tempo stesso, auspichiamo l’introduzione di incentivi strutturati che permettano di rinnovare il parco mezzi con maggiore frequenza. Ad oggi, molte imprese di autotrasporto sono in difficoltà e non dispongono delle risorse necessarie per adeguarsi alle normative di sostenibilità. È essenziale che gli incentivi vengano finanziati in modo prevedibile, consentendo alle aziende di pianificare i propri investimenti a lungo termine, senza essere costrette ad adattarsi a misure intermittenti che generano disagi e incertezze”.
Allineare l’Italia all’Europa sulla lunghezza dei veicoli
“Infine, per rilanciare il mercato e svecchiare le flotte, riteniamo improrogabile l’allineamento della normativa italiana alle disposizioni europee sulla lunghezza dei veicoli, consentendo la circolazione di complessi veicolari fino a 18,75 metri.
Questa misura, già anticipata oltre dieci anni fa con un progetto circoscritto a poche centinaia di veicoli, resta incompleta a causa della mancata revisione del Regolamento esecutivo del Codice della Strada. Tale intervento, oltre a permettere l’immatricolazione di veicoli innovativi e altamente tecnologici, migliorerebbe la competitività delle aziende italiane senza aumentare il peso dei veicoli”, conclude Mastagni.