Il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro per mancanza di competenze (mismatch) nel corso del 2023 è costato all’Italia 44 miliardi di euro, pari al 2,5% del PIL nazionale, con un impatto significativo anche nel settore automotive, dove il mismatch ha raggiunto un costo di 1,5 miliardi di euro.
L’automazione e il lavoro che cambia
D’altronde la difficoltà nella ricerca di profili lavorativi giusti è sempre più evidente e risulta complicata soprattutto in ambito STEM (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica) e nella transizione digitale.
Entro il 2030 a causa dell’automazione a livello globale, da un minimo di 75 milioni a un massimo di 375 milioni di lavoratori (il 2,14% e il 10,71% della forza lavoro mondiale) potrebbero dover cambiare occupazione, mentre nuovi lavori legati all’IT avanzato, all’intelligenza artificiale, alla gestione dei dati e ai servizi emergenti dovrebbero crescere ma non saranno sufficienti a colmare il gap dei posti di lavoro persi.
Anche il mercato del lavoro italiano risentirà di questa tendenza ma nei prossimi cinque anni, a seguito di digitalizzazione, globalizzazione e innovazione tecnologica, serviranno circa 3,1-3,6 milioni di nuovi occupati nei settori chiave della salute, della formazione e delle infrastrutture.
I settori più a rischio e quelli meno colpiti
I settori più colpiti dal mismatch sono, nell’ordine, quello turistico (50%), manifatturiero (45%) e agricolo (45%); viceversa, quelli meno colpiti sono l’istruzione (20%), il settore chimico e farmaceutico (25%) e l’ICT (tecnologia e comunicazione, 30%). Nei settori tradizionali quali l’agricoltura (20%), il turismo (25%), il commercio al dettaglio e all’ingrosso (30%) l’introduzione di nuove competenze professionali è stata più lenta rispetto ad ambiti come l’educazione (55%), la finanza e i servizi assicurativi (50%) e i media e l’intrattenimento (50%).
Come è messo il mondo dei trasporti e dell’automotive
Secondo le stime effettuate, per quanto riguarda gli autisti di camion, sarebbero a rischio 8.000 posti in Italia e circa 400.000 in tutto il mondo. Per gli operai di linea di montaggio, i posti a rischio sarebbero 50.000 in Italia e circa 1 milione nel mondo. Meccanici: 20.000 posti a rischio in Italia e 600.000 nel mondo. Gli ingegneri automobilistici: 5.000 in Italia e 120.000 nel mondo. Addetti alle vendite: 15.000 in Italia e 400.000 nel mondo.
Personale di Magazzino: 10.000 in Italia e 240.000 nel mondo. Operatori di fonderie: 5.000 in Italia e 245.000 nel resto del mondo. Dunque, Il mismatch delle competenze riflette la necessità di riqualificazione e aggiornamento dei lavoratori per adattarsi all’introduzione di tecnologie emergenti, come veicoli elettrici, automazione e digitalizzazione. La gravità del problema varia in base alla regione, con i paesi in via di sviluppo che mostrano tassi più alti a causa di un’infrastruttura formativa meno avanzata.
La piattaforma Yliway
Un contributo importante nel contenimento di questo problema arriva dalla Yliway, startup fondata nel 2021 da Andrea Cinosi, che conta attualmente 205 soci tra professionisti e imprenditori, che promette di rivoluzionare il panorama professionale contribuendo a ridurre questo mismatch con la piattaforma Yliway, l’unica al momento, che integra in un solo ambiente digitale social media, formazione, ricerca del lavoro, selezione del personale, networking e sviluppo del business.
Questa piattaforma, appena lanciata in Italia, si configura come un hub digitale di interconnessione innovativo nell’ecosistema professionale. Secondo Andrea Cinosi, CEO e fondatore della startup, “questo strumento potrà rivoluzionare il mondo del lavoro offrendo a chi lavora, a chi cerca un lavoro, alle imprese e a tutto il mondo della formazione opportunità senza precedenti sul mercato. Dopo l’Italia, puntiamo all’espansione in India e nel resto del mondo”.
