La fibra ottica contro i terremoti?

Sembrerebbe che il progetto sperimentale di Open Fiber per rilevare i terremoti mediante una rete di fibre ottiche non sia poi così campato in aria. Almeno secondo Nature
21 Aprile 2024
1 min read

Si chiama Meglio ed è un progetto di Open Fiber, società che ha l’appalto per cablare tutta Italia. L’idea alla base di Meglio è quella di usare la rete in fibra ottica in fase di installazione per la rilevazione dei terremoti, o meglio delle onde sismiche.

Stiamo parlando del concetto di network sensing, ossia sfruttare una rete come se fosse un sensore per captare e misurare variazioni di dati ambientali o infrastrutturali. Le applicazioni sono molteplici, dalla sicurezza alle smart city, dal settore aerospaziale ai…terremoti.

Diversi test

Il nucleo iniziale è stata la rete di 30 chilometri di fibre ottiche da Ascoli Piceno a Teramo, che negli ultimi anni è riuscita a rilevare diversi fenomeni sismici che, confrontati con i dati di un sismografo, si sono rivelati esatti.

Adesso che i test danno conferma della validità del sistema (validità coronata da un articolo di Nature di aprile) l’idea è quella di utilizzare la rete di 74.000 chilometri di fibra ottica che si sta installando anche come sensore per i terremoti, più capillare e meno costosa di quella tradizionale fatta di sismografi. Obiettivo: giungere a una modellistica matematica dei dati che consenta addirittura di prevedere i fenomeni tellurici.

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