Due professionisti legati fin da giovane età da un solido rapporto di amicizia e un progetto sfidante da far decollare insieme: potrebbe essere questo uno dei tanti tagli della storia di Paolo Lodetti e Giovanni Nozza, da inizio anno impegnati nell’avventura Hudson Auto dopo che la sede europea del costruttore ha individuato SO.GI quale partner perfetto per dare il via alla conquista del mercato italiano. Una proposta ben articolata sulle esigenze del mercato italiano, quella del brand cinese, che Lodetti, titolare di SO.GI, imprenditore da sempre nel settore dell’automotive e del trasporto e portatore dunque di un solido rapporto con la clientela e di una grande forza sul mercato, ha colto al volo. Chiamando al tavolo l’amico Nozza, manager di esperienza internazionale, negli anni ai vertici di aziende del calibro di Ilva, che al richiamo di Paolo ha deciso di dare una sterzata alla sua vita professionale, amando da subito l’idea di aggiungere questa avventura al curriculum. “Abbiamo percorso fin qui – conferma proprio Giovanni Nozza, oggi General Manager di SO.GI Hudson Italia – strade lavorative completamente diverse, e oggi ci ritroviamo sullo stesso progetto, entrambi affascinati dal carattere estremamente promettente di quella che è la rappresentanza a livello nazionale del brand Hudson”.

“L’azienda non solo ha acquistato una partita di veicoli – introduce gli ambasciatori designati per l’Italia Roberto Ferrari, Chief Sales Officer per l’Europa di Hudson Automotive ma ha realizzato quella che nel settore si chiama rottura di stock, avendo individuato clienti addirittura per un numero superiore a quello dei mezzi in arrivo: in due mesi di attività SO.GI ha già venduto oltre 50 veicoli tutti a cliente finale. E, devo ammetterlo ad onor loro, con pochi strumenti, in fase di sviluppo, e con un veicolo demo che abbiamo fatto arrivare direttamente dalla Sede centrale Cinese. Non oso immaginare cosa succederà quando tra qualche settimana i veicoli saranno tutti schierati sul piazzale. Cercavamo e abbiamo trovato in SO.GI professionisti intenzionati a far crescere il brand, e non a metterlo all’interno di un astuccio di matite in cui magari ce ne siano altre, apparentemente più interessanti da spingere: con loro Hudson avrà tutte le attenzioni e il giusto sviluppo”.
Ma com’è avvenuto l’incontro tra Osio di Sopra e Chongqing? Se finora il business di SO.GI è stato focalizzato soprattutto sulla vendita di veicoli usati, da qualche anno l’azienda ha maturato un’intesa specializzazione sul tema elettrico, diventando concessionario del marchio Cenntro, brand americano quotato sulla borsa di New York il cui cuore di gamma è costituito appunto da veicoli a batterie. SO.GI oggi mantiene questo ruolo, acquisendo parallelamente, ma senza conflitti – le due gamme coprono segmenti diversi – l’opportunità di essere importatore di Hudson in Italia.


“È una scommessa – conferma Paolo Lodetti – che si sta rivelando vincente, considerati i numeri commerciali: e teniamo conto che ad oggi abbiamo a disposizione solo il large van eBold e il medium size eBear, in attesa del piccolo, l’eBuddy, e soprattutto del telaio eBold pronto per gli allestimenti più svariati, in arrivo nella seconda metà dell’anno. Altra ottima notizia per il mercato è che nel 2026 arriverà molto probabilmente anche la versione diesel di eBold. L’interesse comunque c’è già oggi sull’elettrico, e dopo aver spinto con successo per due mesi, al momento abbiamo dovuto “rallentare” la nostra attività commerciale, perché siamo in attesa che le Omologazioni Europee siano acquisite dalla motorizzazione Italiana, tempi tecnici da rispettare, tempi utili per organizzarci ancor meglio. Affrontare il discorso omologazioni in Italia non è certo quella che si chiama una passeggiata di salute: i mezzi hanno avuto, ovviamente, il via libera definitivo a livello europeo, ma il Ministero dei Trasporti prevede che la certificazione vada ritrascritta, con una dilatazione delle tempistiche di qualche settimana.


“La questione dell’elettrico – commenta Lodetti – è una prospettiva di lavoro interessante se chi li vende è il primo a crederci e a contagiare con questa convinzione il cliente finale. Lo dico per esperienza, essendo riuscito con Cenntro, nonostante fosse un marchio non del tutto noto in Italia, ad ottenere numeri molto interessanti. Oggi Hudson con la sua gamma allarga i nostri orizzonti. Se poi vi state chiedendo la spiegazione del successo di SO.GI nel campo del trasporto a zero emissioni, considerate tutte le resistenze del mercato, è presto detto: nei grandi centri urbani le amministrazioni locali si sono focalizzate sulla distribuzione dell’ultimo miglio in elettrico, e il nostro parco clienti è proprio costituito da piccole e medie aziende che lavorano per i grandi operatori logistici. Se le imprese impegnate nella distribuzione non si adeguano alle richieste della committenza non solo si vedono costrette a pagare i vari pedaggi di accesso alle ZTL previsti per i motori termici, ma rischiano soprattutto di venir escluse dalla commessa in caso di estrema severità sul tema. Non dimentichiamo che le multinazionali devono rispettare stringenti parametri ESG, da rendicontare annualmente nel bilancio di sostenibilità, e la flotta costituisce un argomento rilevante nel giudizio relativo all’impatto di un’azienda. Su questo terreno fertile si innesta la nostra azione: uno dei nostri clienti più importanti, multinazionale davvero famosa, ha tenuto in prova l’eBold per una settimana, e il suo feedback è stato più che positivo. Con un’autonomia reale di 400 km, il mezzo si è dimostrato all’altezza della sua mission, coprendo senza sforzo il range giornaliero necessario a chi lavora intorno e dentro ai centri cittadini. Devo ammettere che l’interesse che ci viene trasmesso dagli utilizzatori fa sì che il nostro entusiasmo cresca di giorno in giorno”.
“Il nostro, come tutti i progetti ambiziosi – interviene Giovani Nozza – prevede una roadmap precisa in termini di sviluppo. Stiamo lavorando, coordinati da Hudson e da Ferrari, per mettere a punto un’offerta con i migliori partner del noleggio a lungo termine, formula che tutti sappiamo essere vincente sull’elettrico, ma stiamo anche organizzando pacchetti di finanziamento evoluti, assistenza, assicurazioni, e tutto ciò che è necessario per garantire una customer journey adeguata per gli utenti finali di questi prodotti. In generale sul post vendita stiamo sviluppando la rete: già oggi abbiamo la possibilità di avere un riferimento importante su Milano, ad Opera, oltre naturalmente al nostro headquarter di Bergamo. Abbiamo interlocuzioni avanzate con operatori in diverse città italiane, a partire da Roma. Stiamo quindi cominciando a disegnare, prima ancora di mettere sul mercato i mezzi, un network che ci possa supportare innanzitutto sul nord e il centro del Paese, per poi andare a gestire anche tutto il sud Italia, dove abbiamo avviato le prime considerazioni. Quello che ci interessa è garantire all’utente finale una continuità lavorativa: questo prevede anche un’intensa attività di formazione non solo per trasferire il nostro know-how ai concessionari che richiedono il mandato, ma anche per parlare con i clienti ai quali non è possibile raccontare nulla di impreciso”.

“Oltre a ciò – interviene Ferrari – Hudson sta organizzando, e sarà pronto in 6/7 mesi, un pacchetto integrato di economia circolare per le grandi flotte, stringendo un accordo con un produttore europeo di pannelli solari, e offrire così, anche attraverso SO.GI, un servizio completo che consenta alle aziende un alto livello di indipendenza in termini energetici. Verrà anche aperto nei prossimi mesi un magazzino, probabilmente in Italia, dove verrà stoccato il 95 per cento dei ricambi, pronto e disponibile per tutti gli importatori europei: oggi siamo presenti, oltre che in Italia, anche in Spagna, Portogallo e Grecia, e siamo in chiusura sulla Francia. Abbiamo diverse risorse in Cina che si stanno occupando quotidianamente di tutte le attività, dalle codifiche dei ricambi fino alla definizione degli stock da consegnare in Europa come pronta reazione alle richieste dei vari importatori”.
Per concludere con un messaggio chiaro: qual è il vero punto di forza dei veicoli Hudson, e perché un’azienda dovrebbe scegliere un eBold invece di un concorrente più “famoso”? “Se valutiamo i costi e i benefici dei singoli veicoli – risponde Lodetti – non c’è paragone. Con nessun altro mezzo. eBold ha due versioni, una da 77 kW e una da 101 kW di potenza. Il secondo lo proponiamo a 52.800 euro in strada, più IVA chiaramente. Per avere un veicolo ‘blasonato’ che si avvicini al nostro a livello di prestazioni, occorre salire ad un prezzo superiore del 30 per cento. Vince la qualità, vince sicuramente il prezzo e il posizionamento, ma vince anche la grandissima capacità di spiegare quali sono i benefici di avere in flotta un prodotto elettrico. Se lo si banalizza, o si cercano scorciatoie nello spiegare i plus di un veicolo come eBold, si perde la partita”. “Se invece – conclude Ferrari – si lascia il tema in mano a professionisti veri, magari non delle dimensioni dei big player, ma avvantaggiati dal loro intenso contatto con il cliente, si può essere certi di gestire la sfida in modo consistente, nell’assoluto vantaggio delle aziende. Non siamo né vogliamo essere immatricolatori a volume, ma partner affidabili e presenti di chi scende in strada ogni giorno, volendo lavorare con strumenti di grande qualità, noi siamo questo, e lo siamo in tutta Europa.”.