GNV utilizza per la prima volta il biofuel su una nave: emissioni abbattute dell’88,2%

La compagnia di traghetti del Gruppo MSC ha voluto così testimoniare il suo impegno per ridurre quanto più possibile l’impatto sull’ambiente
1 Luglio 2024
1 min read
biofuel

GNV – compagnia di traghetti del Gruppo MSC – per la prima volta ha rifornito recentemente una delle sue navi con biofuel utilizzando un Biocarburante Hydrotreated Vegetable Oil (HVO 100%) per la durata dell’evento conclusivo di Underwater Dome tenutosi a bordo della motonave Rhapsody.

L’utilizzo del biofuel

Il biofuel utilizzato garantisce una riduzione delle emissioni di CO2 pari all’88,2% rispetto al combustibile fossile tradizionale. In questo modo la Compagnia ha abbattuto drasticamente l’impatto della propria nave sull’ambiente in occasione dell’appuntamento patrocinato da MSC Foundation e organizzato dalla USS Dario Gonzatti per celebrare il 60° anniversario della dichiarazione della “presa di possesso dei fondali marini in nome dell’umanità” da parte della Confederazione Mondiale delle Attività Subacquee (CMAS).

GNV con questo atto concreto ha voluto così testimoniare il suo impegno per ridurre quanto più possibile l’impatto sull’ambiente, in linea con l’obiettivo del Gruppo MSC di raggiungere il Net Zero entro il 2050.

Non solo carburanti alternativi

Ponendo al centro del proprio operato l’attenzione alla sostenibilità, la Compagnia ha investito risorse importanti – oltre 100 milioni di euro – per dotare la maggior parte delle navi della sua flotta di sistemi di lavaggio dei fumi.

Si tratta dei cosiddetti “scrubber” che consentono l’abbattimento delle emissioni solforose cinque volte di più oltre il limite di legge. Inoltre si è puntato sul rinnovamento della propria flotta grazie all’ordine di quattro unità di nuova costruzione dal ridotto impatto ambientale.

In termini di decarbonizzazione, l’impatto delle nuove navi rispetto alle attuali unità standard sarà inferiore rispettivamente del 30% per le prime due e del 50% per la terza e la quarta, che saranno alimentate a GNL. Inoltre, tutte avranno la possibilità di allacciarsi alla rete elettrica di terra durante le soste in porto evitando di usare i generatori a combustibile fossile.

La Compagnia ha inoltre recentemente siglato il ‘Genoa Blue Agreement’, un accordo volontario promosso con la Capitaneria di porto di Genova che si pone l’obiettivo di rendere la zona entro le 3 miglia dai porti di Genova e Savona assimilabile a un’area SECA (Sulfur Emission Control Area) che prevede che le navi della Compagnia entrino in porto utilizzando carburante a più basso tenore di zolfo.

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