Maria Fiorentino, Vicepresidente Federauto e responsabile della sezione Autobus, ha fatto il punto sulla situazione in cui versa il Trasporto Pubblico Locale, sottolineando quanto sia importante ora investire e supportare il settore per poter dare seguito al clima respirato nel corso dell’ultima edizione di IBE a Rimini.
«Al clima di euforia e soddisfazione che si è respirato durante l’Expo IBE di Rimini, grazie a 3 anni di ingenti risorse stanziate e utilizzate per il rinnovo del parco autobus, sia in servizio TPL che turistici e scuolabus, potrebbe fare seguito una fase di profonda depressione se non si troveranno nuove risorse in grado di andare in continuità con il Piano Integrato per la Mobilità Sostenibile e con i programmi complementari al PNRR».
Dal 2027 i fondi crolleranno
«Le aziende che hanno cavalcato l’onda delle ricche disponibilità di risorse pubbliche hanno rinnovato le flotte e realizzato infrastrutture, marcando un salto di qualità tecnologico significativo» – ha continuato Fiorentino, evidenziando che si è passati da 2.600 immatricolazioni del 2022 alle 5.209 del 2024 (ottobre), passando per le 4.400 del 2023.
«È necessario però mantenere la barra dritta», ha chiosato la Vicepresidente di Federauto, «dal 2027 i fondi a disposizione crolleranno drasticamente e le residue risorse annue saranno sicuramente insufficienti a sostituire i 17.000 autobus di classe Euro 1 / 2 / 3 ancora in esercizio. La legge di bilancio 2025 sembrerebbe mostrare scarsa attenzione per il settore, e questo ci preoccupa, pur comprendendo le strategie generali del Governo, orientate al riequilibrio dei conti pubblici».
Servono almeno 500 milioni all’anno
Ha quindi aggiunto Fiorentino: «E’ importante essere consapevoli che per portare l’età media del parco circolante autobus a 10 anni – come evidenziato dallo studio presentato dal Prof. Coppola all’assemblea ANAV – occorre una disponibilità di almeno 500 milioni/anno, temo di difficile attuazione con le attuali risorse a disposizione, ma necessari al consolidamento del processo virtuoso che si era innescato grazie principalmente ai fondi PNRR e PSNMS.
La transizione energetica del comparto autobus si può realizzare se il supporto delle risorse pubbliche – italiane ed europee – sono sufficienti ad accompagnare le aziende nel processo di rinnovo del parco, prevedendo il giusto mix tecnologico in funzione della mission e dell’arco temporale ancora a disposizione per realizzare ed ammortizzare le infrastrutture, quindi non solo elettrico per le città, ma anche Biodiesel, HVO, Biometano e Idrogeno, in un’ottica di pluralità tecnologica essenziale per raggiungere concretamente i target di decarbonizzazione che ci siamo imposti.
L’auspicio» – ha concluso Maria Fiorentino – «è che siano stanziate entro il 2025 nuove risorse per gli investimenti delle aziende di trasporto passeggeri su gomma, con una la ripartizione delle risorse pluriennale ad un orizzonte di almeno 6/7 anni, in modo da facilitare la programmazione della domanda e dell’offerta, con evidenti vantaggi sia per l’efficienza del sistema che per il corretto rapporto tra Costruttori e Dealer e i propri clienti/operatori».