Moncada, Continental: visione e concretezza, così affrontiamo il futuro

Intervista a Enrico Moncada, direttore vendite di Continental Italia

Nel settore del trasporto pesante, dove i margini si giocano spesso sul filo del prezzo e l’innovazione non è più un’opzione ma una necessità, ci sono imprese che scelgono da che parte stare. Continental è una di queste. Forte di una strategia che coniuga efficienza, responsabilità ambientale e visione sistemica lungo tutta la filiera, il brand ha costruito nel tempo un’identità che va ben oltre il prodotto. Oggi, parlare di pneumatici significa parlare di sostenibilità, sicurezza, gestione intelligente delle risorse. E in un momento storico in cui il quadro normativo europeo impone accelerazioni importanti – soprattutto sul fronte delle emissioni e dell’economia circolare – scegliere un fornitore di soluzioni diventa una leva competitiva concreta.

A raccontarlo è Enrico Moncada, siciliano di origine e ingegnere di formazione, oggi Direttore Vendite di Continental Italia: un ruolo che gli permette di osservare da vicino le trasformazioni di un mercato che cambia in fretta, tra spinte alla sostenibilità, crescente digitalizzazione e un tessuto imprenditoriale che evolve a velocità diverse. Il 2024, intanto, è stato un anno da incorniciare. “Sono stati dodici mesi molto positivi per noi – racconta Moncada – in cui abbiamo consolidato la crescita nel settore truck e bus e rafforzato la nostra presenza sul mercato. Il nostro obiettivo non è mai stato solo vendere pneumatici, ma offrire soluzioni complete, in grado di portare valore a tutta la filiera, dal fornitore di servizi al trasportatore fino all’utente finale. E oggi questa nostra identità viene riconosciuta con chiarezza”.

Il mercato, però, si sta polarizzando sempre più: da una parte, un’offerta low cost guidata dall’import asiatico; dall’altra, pochi player che puntano sulla qualità, sull’assistenza e su un approccio integrato. “Noi abbiamo scelto con decisione da che parte stare. Siamo e vogliamo restare nella fascia premium, quella dove si costruisce valore reale per le aziende. Nel segmento bus, in particolare, siamo leader: abbiamo in gestione un numero significativo di pullman in tutta Italia e una proposta che spazia dal prodotto alle digital solutions, come il monitoraggio da remoto della pressione, molto apprezzato soprattutto in contesti pubblici dove la sicurezza e la sostenibilità sono centrali”.

È anche grazie a questa scelta strategica che Continental ha iniziato il 2025 con slancio. “Il buongiorno si vede dal mattino – sorride Moncada – e la partenza di quest’anno è stata fortissima. Le tendenze che osserviamo sono in continuità con quelle del 2024: un mercato stabile, ancora polarizzato, dove però vediamo margini importanti per chi, come noi, sa proporre un’offerta completa e coerente. E non parlo solo del marchio Continental: crediamo molto anche nelle nostre seconde linee, che rappresentano un’alternativa ai prodotti cheap, proponendo costi simili mantenendo tuttavia alti standard qualitativi. Il nostro portafoglio va dai pneumatici nuovi a quelli ricostruiti, dai servizi tradizionali alle soluzioni digitali”.

Ma il valore, ci tiene a sottolinearlo, si misura anche nel tempo. “Il problema è che molti imprenditori guardano al risparmio immediato, tralasciando il costo complessivo di esercizio. Invece, chi ha visione investe in qualità, in assistenza, in efficienza. E sono quelli con cui si riesce a costruire relazioni solide. Lo stesso vale per le aziende di trasporto: stiamo assistendo a una forte concentrazione. Le grandi crescono, le piccole sopravvivono lavorando per loro, le medie faticano a restare sul mercato. Anche qui, di nuovo, la polarizzazione”. La riflessione si allarga. “Quando parliamo di soluzioni, non dobbiamo mai dimenticare le esigenze reali delle flotte. Oggi devono affrontare normative complesse, costi in aumento, carenza di autisti. Noi vogliamo supportarle in questo cambiamento con proposte concrete. La nostra idea di sostenibilità è ampia: sicurezza, riduzione delle emissioni, risparmio economico. Offriamo pneumatici ricostruiti, monitoraggio digitale, assistenza continua. E soprattutto vogliamo misurare i risultati, fornire numeri chiari ai nostri clienti. La sostenibilità, se non è tangibile, resta uno slogan”.

Il ricostruito è ancora un tabù per le aziende di trasporto italiane? Chiediamo, e Moncada risponde con realismo. “Sì, c’è ancora qualche resistenza, figlia di esperienze passate. Ma oggi le cose sono cambiate: i prodotti sono progettati per durare più vite, e i ricostruttori – italiani o quelli al lavoro nel nostro impianto ad Hannover – sono professionisti eccellenti. I ricostruiti non sono più un ripiego, ma una scelta consapevole, sicura e sostenibile”. Lo sguardo si sposta infine sul contesto più ampio: “Abbiamo attraversato di tutto – conclude il manager – dalle pandemie ai conflitti, ma il nostro settore ha retto, è stato impattato ma non distrutto. Le merci continuano a viaggiare. La sfida vera oggi è la pianificazione: è difficile guardare al futuro, ma chi riuscirà a farlo sarà avvantaggiato. Noi vogliamo esserci, come partner affidabile, in questo percorso di transizione. Anche perché il cambiamento, quando è condiviso, fa meno paura”.

BIO

Classe 1978, catanese, “orgogliosamente siciliano”, Enrico Moncada è laureato in ingegneria industriale. Matrimonio internazionale con moglie greca, è papà di una bimba di due anni. Il nostro è stato pilota di auto per diversi anni quasi a livello professionistico: “ho corso nei kart, nelle formule, nei campionati GT: mi sono divertito e questa attività ha sviluppato in me una forte competitività”. La prima esperienza lavorativa è stata al marketing di “uno dei brand italiani più affascinanti: Nutella”. Poi Deloitte come consulente e finalmente, quattordici anni fa, l’arrivo in Continental, azienda che l’ha visto ricoprire ruoli diversi: supply chain manager, responsabile del fleet business per il mercato italiano, responsabile business unit truck e da quattro anni direttore vendite di tutte le linee di business del brand.

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