La crisi del settore automotive non sembra attenuarsi. L’ultima notizia negativa arriva da Nissan (sesta Casa automobilistica più grande del mondo) che ha annunciato il taglio di 9.000 posti di lavoro a livello mondiale e la riduzione del 20% della sua capacità produttiva.
E contestualmente ha rivisto al ribasso i target dell’esercizio sia per gli utili che per i ricavi. Il calo delle vendite e il crollo degli utili ha di fatto obbligato Nissan – che intanto rivenderà a Mitsubishi Motors il 10,02% della sua quota, attualmente al 34% – ad adottare misure urgenti per rimanere competitiva sul mercato
Tutto il settore automotive in crisi
Purtroppo quella di Nissan è l’ennesima notizia negativa, dopo l’annuncio di Volkswagen di chiudere tre fabbriche in Germania e dopo le previsioni negative di BMW, Porsche, Aston Martin e Stellantis; con quest’ultima starebbe pensando di ridurre in modo importante la forza lavoro negli USA.
E non se la passa bene nemmeno Toyota – leader mondiale per volumi di vendita – che ha visto crollare l’utile del 20%. Tuttavia le evidenti difficoltà del settore, al momento, non hanno modificato la strategia dell’UE che conferma lo stop di auto termiche nel 2035.
Resta ora da capire come le istituzioni supporteranno il settore in questo periodo di transizione che nonostante non sia ancora nella sua fase acuta sta già presentando il conto…