“Effetti pesanti se si aumentano le accise sul diesel”: Conftrasporto e An.bti insorgono

Russo: "Non è così che si raggiungono gli obiettivi di decarbonizzazione". Verona: "Costi insostenibili per i bus turistici italiani"
8 Ottobre 2024
2 mins read
accise sul diesel

È sempre più caldo il tema sui possibili aumenti delle accise sul diesel e non si fanno attendere le reazioni delle associazioni e degli addetti ai lavori che vedono eventualmente compromessa la loro capacità di far fronte a maggiori costi non previsti da sostenere. In primis è Conftrasporto, con una nota, a chiarire la propria posizione.

“Se il governo aumenterà le accise sul gasolio, sarà un errore con conseguenze gravi per il sistema Paese. Il Piano Strutturale di Bilancio prevede, da quanto emerge dalle indiscrezioni della stampa, l’allineamento delle accise per diesel e benzina, inquadrando tale intervento con le politiche di decarbonizzazione dell’Unione Europea”.

Effetti pesantissimi su operatori del trasporto e della logistica

Secondo il presidente di Conftrasporto, Pasquale Russo, “l’intervento di allineamento avrebbe il solo scopo di fare cassa, con effetti assolutamente negativi sulla competitività degli operatori del trasporto e della logistica. E non solo. Conftrasporto ha da sempre sostenuto interventi in grado di sostenere il processo di transizione sostenibile, ma non è aumentando i livelli delle accise che si possono raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione garantendo la competitività delle imprese.

Infatti, ogni intervento di riordino delle spese fiscali e della tassazione dei prodotti energetici non deve trascurare – ha spiegato Russo – l’indiscutibile dato di fatto che vede in Italia già oggi applicata la più alta aliquota di accisa sul gasolio dell’Unione Europa, che internalizza ampiamente tutte le esternalità ambientali negative, se tradotte in valori economici. Al contrario, tutti gli operatori del trasporto, da chi utilizza i mezzi pesanti a quelli leggeri, hanno bisogno di interventi a supporto del rinnovo del parco veicolare, non certo aumento dei costi”.

Cercare soluzioni concrete attraverso il dialogo

“Se l’obiettivo è la decarbonizzazione del trasporto stradale – prosegue la nota – Conftrasporto è disponibile a trovare soluzioni concrete, ma se si vuole fare cassa a discapito degli operatori si rischia di mettere fuori gioco le imprese e i lavoratori”. “In generale Conftrasporto – conclude la nota – auspica che, prima di lanciarsi in iniziative estremamente delicate, il governo avvii un dialogo con i rappresentanti associativi nelle sede istituzionali previste, avendo ben presente che la sostenibilità del settore non è solo ambientale, ma anche economica e sociale”.

Le parole del Presidente dell’Associazione Nazionale dei Bus Turistici Italiani

Alla nota di Conftrasporto fa eco la dichiarazione di Riccardo Verona, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Bus Turistici Italiani (An.bti-Confcommercio): “In questi giorni si sta parlando molto di un possibile aumento delle accise sul gasolio, non è ancora ben chiaro con quale modalità ed in quale misura.

Non si tratta di misure ufficiali e attendiamo l’evolversi degli eventi, ma auspichiamo fortemente che si tratti di notizie prive di fondamento perché per la categoria dei bus turistici sarebbe un’ulteriore colpo duro da dover assorbire. È doveroso ricordare che ad oggi la nostra categoria è la sola tra quelle del trasporto esclusa dal beneficio dell’aliquota agevolata sulle accise, beneficio che per l’Europa ci spetterebbe di diritto e che, con i paventati rincari, porterebbe ad una situazione oltremodo penalizzante se non addirittura insostenibile per il comparto.

Come Associazione auspichiamo dal Governo massima attenzione al tema e torniamo a chiedere con forza che le istituzioni, nella prossima legge di bilancio in maniera compatta, diano la risposta che da tanto la categoria attende. Chiediamo pertanto chiarezza e garanzie su questo tema e ricordiamo che garantire l’aliquota agevolata anche per le aziende di bus turistici italiani – che trasportano ogni anni oltre 150 milioni di turisti – sarebbe una misura virtuosa non solo per la categoria, ma per tutto il turismo italiano”, conclude Verona.

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