Come prevedibile, le limitazioni al traffico sull’asse del Brennero, a causa dei lavori di manutenzione straordinaria al ponte Lueg, in territorio austriaco, hanno già iniziato a produrre i loro pesanti effetti, destinati ad acuirsi dal prossimo primo gennaio per le ulteriori restrizioni previste: tratte a una sola corsia e divieti di transito per i mezzi pesanti.
Le restrizioni costano fino a 650 milioni l’anno
Uniontrasporti ha presentato a riguardo uno studio presso la Camera di Commercio di Bolzano, stimando il costo dovuto al maggior tempo impiegato da merci e persone/turisti per raggiungere dall‘Italia le destinazioni finali Oltralpe – e viceversa – che, a seconda degli scenari, va da 174 milioni di euro/anno fino ad arrivare, con la chiusura della tratta nel “worst case”, a 640 milioni l’anno.
Lo stesso studio illustra alcune proposte per mitigare l’impatto sull’economia locale e nazionale dell’ulteriore diminuzione di capacità di questo fondamentale corridoio di trasporto e di interscambio commerciale tra l’Italia e l’Europa: apertura al traffico di due corsie tutto l’anno, sospensione del divieto di transito notturno e utilizzo più efficiente della modalità ferroviaria, la RoLa “autostrada viaggiante”.
Misure ad hoc per contenere i danni
Così Antonello Fontanili, direttore di Uniontrasporti: “La capacità naturale di transito del Brennero è già stata ridotta in questi anni di oltre il 50% da decisioni austriache contro le quali si è mosso da tempo il nostro Governo. Le ulteriori restrizioni, determinate dai lavori sul Ponte Lueg, appesantiranno la situazione con riflessi negativi sia sui flussi turistici sia su quelli commerciali. E potrebbero portare numerosi partner a interrompere contratti e relazioni con le nostre imprese, con il rischio di non tornare indietro una volta completate le opere”.
“È possibile contenere le conseguenze di questi interventi con misure ad hoc: occorre lasciare aperte al traffico due corsie del ponte per 365 giorni l’anno, sospendere il divieto notturno di transito almeno durante l’esecuzione dei lavori. Tra l’altro questa misura assicurerebbe un flusso veicolare più fluido, più sicuro e meglio distribuito durante l’intero arco della giornata, con positive ricadute anche ambientali. Infine, servirebbe un utilizzo più efficiente della RoLa, estendendola e potenziandola fino a Trento.”