Nell’ambito della guida autonoma, gli autobus autonomi rappresentano una delle piattaforme più difficili e impegnative in quanto sono caratterizzati da complessi ODD (domini di progettazione operativa). Questi ultimi richiedono infatti interazioni con una vasta gamma di utenti della strada e non solo, tra cui pedoni, ciclisti, fermate degli autobus, passeggeri e veicoli circostanti. Pertanto si ritiene che in futuro sia necessario un sostegno governativo per poter portare avanti questo tipo di progetto, aspetto che rende lo sviluppo particolarmente lento.
I progetti di autobus autonomi non mancano, ma lo sviluppo rallenta
Tuttavia, nonostante le oggettive difficoltà, vari progetti di autobus autonomi in tutto il mondo stanno iniziando a portare valore alle città, con autobus di diverse dimensioni che offrono diverse soluzioni. Questa osservazione è una delle conclusioni discusse nel recente rapporto di IDTechEx, “Roboshuttles and Autonomous Buses 2024-2044: Technologies, Trends, Forecasts”.
Negli ultimi due anni, il numero di aziende raccolte da IDTechEx che stanno attivamente sviluppando tutti i tipi di autobus autonomi è diminuito del 18%, passando da 21 a 18. Questo calo è dovuto principalmente a una riduzione dello sviluppo di autobus urbani, determinata dai lenti progressi dei sistemi autonomi di livello 4 (L4) e dagli ostacoli normativi sui veicoli più grandi. Queste sfide hanno reso difficile la convalida delle applicazioni per autobus urbani.
L’esempio dei progetti di Seul e del Regno Unito
Nonostante queste sfide, due progetti di autobus urbani stanno ancora procedendo con la commercializzazione, sostenuti da un forte appoggio da parte di varie parti interessate, tra cui il governo. Ad esempio, a Seul, Hyundai ha lanciato due servizi di autobus notturni L4 ADS (Automated Driving System) nel dicembre 2023, operando su un percorso di 9,8 km dalla stazione di Hapjeong alla stazione di Dongdaemun.
Questo servizio è passato a pagamento nella prima metà del 2024, rappresentando un’enorme pietra miliare per il settore dei veicoli autonomi. Il progetto beneficia del sostegno del governo locale, evidenziando il ruolo della collaborazione nel portare avanti tali iniziative. Nel Regno Unito è in funzione una linea di autobus autonomi più lunga: un tratto di 14 miglia tra il park-and-ride di Ferrytoll, nel Fife, e Edinburgh Park. Questo servizio funziona frequentemente e può ospitare circa 10.000 passeggeri a settimana, dimostrando il potenziale degli autobus autonomi nel trasporto pubblico.
I minibus invece crescono
In contrasto con il calo dello sviluppo di autobus urbani autonomi, il settore dei minibus ha registrato un’impennata di attività. Questa crescita è in parte guidata dal sostegno delle amministrazioni locali e dallo spostamento di alcuni sviluppatori di roboshuttle verso questo mercato più veloce e meno vincolato dal punto di vista commerciale.
Diversi progetti di minibus sono ora rivolti a specifiche applicazioni commerciali. Ad esempio, il progetto MOIA di VW in Germania si concentra sulla copertura dei centri urbani, mentre Aurrigo nel Regno Unito e a Singapore si occupa di trasporto passeggeri e operazioni cargo negli aeroporti. IDTechEx prevede un graduale aumento del numero di enti che investono in autobus autonomi, con i minibus e i midibus che probabilmente saranno i primi a essere commercializzati nei prossimi tre anni.
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