Secondo il report di Transport & Environment, principale organizzazione indipendente europea per la decarbonizzazione dei trasporti, si potrebbe ridurre del 50% entro il 2040 l’effetto climalterante delle contrail, le scie di condensazione lasciate in cielo dagli aerei al loro passaggio, semplicemente modificando leggermente l’itinerario dei voli.
Nello specifico, a fronte di un incremento di carburante del 5%, allungando leggermente l’itinerario così da evitare la formazione di scie farebbe crescere leggermente i consumi (+0,5%) ma genererebbe degli effetti più che positivi: i benefici derivanti dalla mancata formazione di scie sono sempre maggiori – tra le 15 e le 40 volte – degli impatti delle emissioni addizionali di CO2 generate dal cambio delle traiettorie di volo. Si prevede inoltre che tali benefici aumenteranno con il miglioramento delle tecnologie di osservazione (satelliti e telecamere da terra), di previsione metereologica e relative ai sensori di umidità.
Cosa impatta sulle scie degli aerei
La geografia e la latitudine del volo hanno una forte incidenza in termini di impatto climatico delle scie. I voli sopra il Nord America, l’Europa e la regione dell’Atlantico settentrionale, nel 2019, hanno causato oltre la metà del riscaldamento globale derivante da contrail. Anche gli orari di volo concorrono a determinare gli effetti climatici delle scie: quelle formate dai voli serali e notturni hanno l’impatto maggiore. Altrettanto vale per la stagionalità: le scie con l’effetto più pronunciato tendono a formarsi in inverno.
Quanto costerebbe la modifica della traiettoria al consumatore?
Lo studio rileva che deviare la traiettoria di un volo intercontinentale da Roma a Montreal, con il fine di ridurre la formazione di scie e utilizzando una stima conservativa, costerebbe appena 2.09€ a biglietto (o meno di 1€ per un volo intraeuropeo come Milano-Stoccolma). Questo valore tiene conto sia dei costi legati all’incremento di carburante, sia a quelli di tutte le tecnologie necessarie per evitare la creazione di contrail (sensori di umidità, satelliti, ecc.). Per ogni tonnellata di CO2 equivalente abbattuta, questa strategia è oltre 15 volte più economica di altre soluzioni climatiche come la cattura e lo stoccaggio del carbonio (CCS). Evitare la formazione di scie di condensazione è una soluzione che andrebbe adottata su larga scala nell’arco di questo decennio, agendo con decisione per limitare l’impatto del settore aereo nel breve termine.
La strategia di Transport & Environment
Compagnie aeree, start-up e altri soggetti stanno già attuando progetti per ridurre la formazione di contrail. Nel 2023 è stato condotto un test su 70 voli, in cui è stata evitata la formazione del 54% di contrail con una penalità – in termini di consumo di carburante – stimata al 2% per i vettori coinvolti nel test. Per garantire che la prevenzione della formazione di scie avvenga su larga scala, T&E raccomanda che il monitoraggio delle stesse avvenga su tutti i voli in partenza e in arrivo nell’UE a partire dal 2027; e che le autorità regolatorie adottino misure di prevenzione della formazione di contrail nello spazio aereo europeo.
L’UE dovrebbe inoltre finanziare la ricerca in questo campo e offrire incentivi a produttori e compagnie aerei che per primi si impegneranno su questo fronte, almeno sin quando le tecnologie non diventeranno il nuovo standard. Infine T&E avverte che, sebbene evitare le scie porterebbe a significativi benefici per il clima, non rende meno urgente la riduzione delle emissioni di CO2 del settore dell’aviazione, il cui impatto sul clima rimane significativo.