Umberto Torello: sulle nostre tavole solo alimenti scesi dalle casse isotermiche

Intervista esclusiva a Umberto Torello, COO Gruppo Torello

Il trasporto di alimenti a temperatura controllata garantisce la sicurezza e la qualità dei prodotti deperibili. Il mantenimento della giusta temperatura è fondamentale per preservare le caratteristiche organolettiche e nutrizionali degli alimenti, evitando contaminazioni e degradazioni. Umberto Torello, Chief Operating Officer della grande azienda della sua famiglia, oltre trent’anni di esperienza nel settore, sul campo e seduto alla scrivania, con incarichi direttivi e di rappresentanza nelle principali associazioni italiane e internazionali. È lui a dedicarci un’ora del suo tempo per trattare alcuni dei temi principali relativi proprio al trasporto di alimenti a temperatura controllata.

Umberto Torello, lei è presidente della sezione specializzata nei trasporti di prodotti alimentari di ANITA e presidente di Transfrigoroute Italia. Recentemente ha partecipato proprio ad una riunione internazionale di questa associazione, di cosa si è parlato?  

Come in ogni riunione internazionale si è parlato dello stato del settore nei diversi Paesi. In particolare si sono discussi due punti: le conseguenze dell’incertezza che sta vivendo l’Europa, e il tema della transizione energetica, comune a tutti i Paesi. Transizione energetica che attualmente comporta un aumento notevole dei nostri costi, che non riusciamo a ribaltare né sulla committenza né sul cliente finale.

Il vostro comparto, quello del trasporto degli alimentari a temperatura controllata, è fondamentale che funzioni ininterrottamente. Un settore che è molto importante a livello economico…

Se ce ne fosse stato bisogno, durante il periodo del Covid il mondo intero ha riconosciuto che è fondamentale avere una logistica in grado di superare ogni ostacolo ed emergenza. Siamo stati noi trasportatori a permettere che i carrelli della spesa restassero pieni anche nei momenti di più duro lockdown. Un ruolo fondamentale che però, purtroppo, è stato rapidamente dimenticato.

Il gruppo Torello nel 2014 ha acquisito il sistema di Hub & Spoke DIF. Ci spiega che cosa è, come funziona e come può migliorare il trasporto degli alimentari?

DIF è un network che nasce nel 2014 e che garantisce la distribuzione degli alimentari nell’ultimo miglio alla giusta temperatura. Io ritengo che tutto ciò che noi mangiamo e beviamo deve essere trasportato sempre alla giusta temperatura, da un veicolo frigorifero utilizzato soltanto per il trasporto degli alimentari, senza che sul mezzo vengano caricate merci di altra natura. Per evitare qualsiasi rischio di contaminazione crociata.

Quindi la sua convinzione è che tutti gli alimentari, di qualsiasi tipo, devono essere movimentati su mezzi adibiti al trasporto a temperatura controllata?  

Esatto, è fondamentale. Alla giusta temperatura, che può essere a frigo acceso o a frigo spento, secondo la natura dell’alimento e la temperatura esterna, ma sempre in una cassa isotermica da utilizzarsi unicamente per comporre carichi di prodotti food e beverage. La cassetta di frutta e verdura non può viaggiare in un centinato: deve essere trasportata in un camion che è dedicato solo al trasporto alimentare. Non è possibile alloggiare tre pedane di pasta, tre di olio o di vino, e poi lì vicino tre di detersivi: tutto il prodotto che mangiamo e beviamo deve arrivare sulle nostre tavole con la garanzia che sia stato trasportato nel modo giusto e solo con altri prodotti alimentari. Pensiamo all’acqua imbottigliata nella plastica, d’estate viaggia a 40 gradi all’ombra: come arriva poi al nostro bicchiere? Io per questo motivo bevo solo acqua nelle bottiglie di vetro.

Umberto Torello, oltre alla tutela degli alimenti, anche la tutela dell’ambiente è indispensabile. La crescita dei volumi di merci trasportate con il sistema combinato potrebbe essere il modo più immediato per inquinare di meno. A che punto siamo nel trasferimento modale delle merci alimentari da camion al treno? Viene usato? Potrebbe essere impiegato meglio e di più?

Viene usato? No. Potrebbe esser usato? Sì, nel futuro. C’è ancora tanta strada da percorrere per aumentare l’impiego del combinato strada-rotaia. Sarebbe bello poter abbinare il camion frigorifero con la ferrovia, ma oggi far salire l’alimentare a bordo di un treno è un obiettivo ancora difficile da raggiungere. Mancano le infrastrutture già per il general cargo, e l’alimentare ha bisogno di una tempistica ancora più veloce perché la shelf-life spesso è molto corta e il lead-time per i produttori di freschi fa la differenza.

Gli alimentari servono freschi ogni giorno. Questo just-in-time viene reso possibile grazie al lavoro costante delle aziende di autotrasporto, che anche in questo settore sono un vero e proprio magazzino viaggiante di chi poi vende i prodotti. Poi però, quando i vostri arrivano presso le piattaforme logistiche, i vostri camion e i vostri camionisti attendono tante, troppe ore per scaricare.

Questo è un grave fattore di inefficienza del trasporto che oggi non riusciamo a recuperare. Inefficienza che equivale a una perdita economica che si aggiunge ai costi che stanno aumentando. Dobbiamo sederci intorno a un tavolo con tutte le parti coinvolte, per rivoluzionare tutto, per trovare una soluzione, perché il nostro lavoro è già fortemente penalizzato e la committenza se ne deve rendere conto. Non possiamo più permetterci di far arrivare i nostri camion di fronte a una baia di carico-scarico e di accettare che attendano sette-otto ore per scaricare. Così saltano intere giornate di programmazione, che hanno costi alti, e le perdite economiche non sono più sopportabili. La soluzione può venire dalla tecnologia, da app dedicate, da una più efficiente organizzazione dei magazzini, e dalla buona volontà di tutte le parti coinvolte.

Quindi non c’è un vero dialogo tra voi che portate le merci e chi le riceve? 

Non posso dire che non ci sia un dialogo, ma la gravità del problema deve essere realmente compreso dalla committenza, dalle piattaforme logistiche, e di conseguenza trovare delle soluzioni. 

In Spagna da poco le cose vanno meglio, grazie a una legge del 2022 che fissa rimborsi per chi attende con il proprio camion oltre un limite sopportabile. 

La Spagna è stato finora l’unico Paese a trovare una soluzione che funziona e noi stiamo cercando di farla adottare da tutti i Paesi europei, a livello comunitario.

Nel vostro lavoro l’elemento umano è fondamentale, È difficile trovare nuovi autisti, da un po’ di tempo sono merce rara. Un autista che trasporta merci alimentari deve essere specializzato, con una formazione specifica per questo settore? 

In primo luogo devono essere bravi autisti, professionalmente preparati. Poi c’è la parte di istruzione relativa al tipo di carico che trasportano, per gestirlo correttamente in ogni situazione. L’elemento umano, professionale e responsabile è fondamentale.

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