Massimo Dodoni, DAF: il giorno di squadra la nostra carta vincente

12 Novembre 2024
5 mins read
Massimo Dodoni, amministratore delegato DAF Trucks Italia

Intervista esclusiva a Massimo Dodoni, CEO DAF Veicoli Industriali

Da poche settimane amministratore delegato di DAF Veicoli Industriali SpA, nomina che ha suscitato molto interesse tra gli addetti ai lavori trattandosi di una persona con una lunga esperienza nel settore, incontriamo Massimo Dodoni, classe 1969, veronese, ad Ecomondo, dove ci accoglie con un caloroso sorriso trovando il tempo per una lunga chiacchierata che sintetizziamo riportandone i punti principali.

Ben ritrovato Massimo, è un po’ presto per chiederle come sta andando, ma forse ci può dare un primo riscontro sul lavoro che la aspetta? Com’è occuparsi di camion?

Ve lo anticipo subito: sono già innamorato di DAF. Ho iniziato il 3 di settembre, ma in questi due mesi ho dovuto trascorrere tre settimane in ospedale per un’operazione chirurgica e quindi in realtà sto marciando a pieno regime solo ora. In ogni caso mi sono portato avanti riuscendo a vendere due camion a persone degenti. (Veramente? Tutti scoppiamo in una risata n.d.r.)

È decisamente entrato nella parte…

Sì: devo dire che in DAF ho trovato un ambiente fantastico. Inizio da Mauro, che è qui con noi (Mauro Monfredini, marketing manager dell’azienda n.d.r.), ma come lui anche gli altri nostri colleghi sono estremamente competenti, conoscono il mestiere, ognuno con il proprio ambito di responsabilità: c’è davvero poco o niente da insegnare. Quello che non si deve mai smettere di perseguire è il lavoro di squadra, perché credo che le competenze stand alone siano uno spreco. Per quanto ogni reparto faccia bene, viviamo di interazioni, e solo interagendo possiamo dare il meglio di noi. Il nostro lavoro non è solo vendere camion: quando qualcuno ci sceglie acquista un pezzo del mondo DAF, della sua filosofia e dei servizi che è in grado di offrire. E per consegnare un pacchetto di valore serve avere un’organizzazione impeccabile non solo in ambito vendita, ma anche in quello dell’assistenza, dei ricambi, dei finanziamenti.

Vogliamo essere vicini al cliente: è sempre stato il mio mantra in tutte le aziende per cui ho lavorato, in SAF-Holland, in BPW, in Kögel, e intendo continuare a rispettarlo, creando sinergie interne, evitando la ridondanza di informazioni e costruendo alla fine un rapporto con le aziende che sia il più efficiente ed efficace possibile. A domanda, risposta. Immediatamente. I clienti lavorano con i camion, non ci vanno in vacanza. E hanno un loro committente che si aspetta da loro esattamente ciò che loro si aspettano da noi, è una catena di valore. La migliore definizione che io abbia mai sentito di qualità è “costanza e dettaglio”. Fare, analizzare e verificare dov’è lo spazio di miglioramento. Si applica al prodotto, ai processi, ma anche e soprattutto a noi stessi. Dico sempre: prima si diventa manager, persone brave a gestire tecnicamente il loro settore. Poi si diventa leader, persone che indicano la strada, meritevoli di fiducia. E infine si diventa coach, le figure che insegnano. Ecco questi sono i passi che io vorrei che tutti seguissero all’interno di DAF Italia.

È una ricetta molto valida, soprattutto perché andrà applicata in un contesto di mercato non semplicissimo.

Sì, è vero, il mercato dei pesanti si chiuderà quest’anno in calo a circa 23mila unità, e l’anno prossimo il trend continuerà ad essere negativo, perché ci si aspetta un risultato intorno ai 20.000 pezzi. Per quanto riguarda la fascia sotto i 16 ton il valore in realtà si manterrà pressoché invariato, ed è semplice anche capire perché. Esiste una forte crisi legata al settore automotive e chi fa la lunga distanza – con i trattori – ne subisce maggiormente le conseguenze. Per quanto riguarda i carri leggeri invece il numero è destinato a rimanere costante per il semplice motivo che la stragrande maggioranza dei veicoli sono destinati alle municipalizzate, per servizi che rimangono in essere indipendentemente dal tempo di magra o di prosperità. In Italia però, è bene dirlo, l’impatto della crisi del settore automotive sarà inferiore a quello che subiranno altri Paesi come la Germania o la Polonia, uno il cuore dell’industria automotive europea, e l’altro al lavoro per le industrie automotive tedesche o comunque straniere.

La New Generation Reloaded aiuterà DAF ad attraversare questo periodo tempestoso?

Sicuramente sì. E non lo dico perché indosso la spilla di DAF. Lo dico perché è vero. Una delle maggiori soddisfazioni che provo nel mio nuovo ruolo è che non devo convincere nessuno. Non devo incontrare il cliente e convincerlo della bontà dei nostri prodotti. Fino a qualche anno fa DAF era percepita in maniera diversa: oggi è a tutti gli effetti un premium brand di alta gamma che se la gioca con i migliori della classe non solo per il design estremamente accattivante ma per mille altri motivi, tra cui sul fatto di essere gli unici sul mercato a rispettare la normativa europea su massa e dimensioni. A me piace molto parlare con gli autisti, e quello che mi riportano è che in cabina non c’è uno scricchiolio, non c’è un rumore di vite che si allenta, l’ambiente è veramente confortevole per i lunghi viaggi. Dopodiché ci sono aspetti dal punto di vista ingegneristico che mi hanno lasciato a bocca aperta…

Mauro Monfredini, marketing manager di DAF Trucks Italia, legge il resoconto fatto dal nostro giornale sulla presentazione a Malaga della New Generation Reloaded

Sentiamo che ci vuole parlare del Ciclo Miller…

Brevemente; avendo una cabina che a distanza di 3 anni è ancora la più moderna sul mercato, abbiamo lavorato per ottimizzare al meglio la trasmissione, la fasatura delle valvole, i rapporti al ponte, gli accessori del motore e l’aerodinamica: l’intervento si è tradotto in un aumento addizionale dell’efficienza del carburante fino al 3 per cento. Poi ci sono altri accorgimenti per quanto riguarda la sicurezza e il comfort di marcia, quindi i sistemi ADAS e tutte le telecamere possibili e immaginabili, come quella grandangolare che copre completamente l’angolo cieco dell’anteriore destro. 

E poi ci sono i servizi…

Parliamo del Paccar Connect, ad esempio, che copre quasi interamente la nostra clientela: lo apprezzano, funziona, dà risposte corrette in termini di misurazioni e indicazioni; abbiamo poi tutti i nostri servizi di riparazione e manutenzione, con qualsiasi tipo di combinazione possibile, con finanche la previsione di veicoli sostitutivi. Fondamentale avere inoltre all’interno del gruppo TRP, in grado di fornire ricambi per qualsiasi tipo di semirimorchio assale, impianto frenante, su qualsiasi componente. La nostra è un’offerta irresistibile che fa la differenza nella contrattazione perché il trasportatore può davvero avere così un unico interlocutore post vendita, e questo è molto apprezzato.

I carri sono nel vostro mirino da tempo, come state performando nel settore?

Diciamo che da circa tre anni stiamo mettendo in campo grandi energie sul settore carri, e infatti stiamo crescendo: i carri sono un tema molto particolare: il trattore lo vende il commerciale, il carro l’ingegnere. Oggi esistono progetti per rinforzare ancora di più la presenza sul territorio, perché il volume d’affare aumenta, ma occorre aumentare proporzionalmente chi segue i nostri interlocutori ed evitare di sviluppare ritardi. Una delle soluzioni – la lanceremo a gennaio – è il plug&play che “rischia” di semplificare la vita agli allestitori in maniera importante, accorciando notevolmente i tempi di consegna e producendo importanti vantaggi anche dal punto di vista finanziario per le nostre aziende clienti.

Come si riflette sulla rete dei vostri 16 dealer la sua volontà di fare gioco di squadra?

Si riflette nella condivisione delle informazioni tra i dealer,  tra i dealer con noi e alla fine entrambi con il cliente Noi assegniamo i target, gli obiettivi, diamo tutte le informazioni utili, in modo tale  che il cliente possa essere servito nel modo corretto, nell’ottica della sua soddisfazione; perché per DAF il Cliente è al primo posto. I nostri dealer sono aziende sane, guidati da imprenditori che hanno investito denaro e tempo dando fiducia a DAF. Il nostro compito è offrire loro un veicolo prestazionale sotto ogni punto di vista, che sia anche ben supportato dalla comunicazione, dagli strumenti necessari e dar loro aiuto ogni volta che ne abbiano necessità.

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