La prova di Ottorino Menici
Il protagonista è il DAF XD FT 450, sì, 450, come i cavalli, mentre la cilindrata è 11.000 cc, quindi sei cilindri in linea. Prima di salire a bordo un bel giro di ispezione, che consiglio sempre: dura 10 secondi, ma è fondamentale accertarsi che non ci siano gomme pizzicate, di aver agganciato bene, di aver chiuso correttamente la ralla, per la sicurezza di chi guida e delle persone intorno. Ci accomodiamo in cabina e iniziamo a settare i parametri di guida tramite il monitor centrale per una guida più performante, confortevole e sicura. Oggi ci muoviamo con un complessivo di 220 tonnellate e andiamo a testare il veicolo agganciato su un percorso misto lungo il quale dalla città si passa alle tangenziali e all’autostrada, incontrando qualche salita e varie discese. La cabina del nostro XD, nato per missioni di distribuzione, è la Sleeper Cab, vantaggiosa per chi fa consegne, compatta (ma con il letto) e solo due scalini per il sali-scendi: in un attimo siamo a bordo, siamo più bassi e vediamo meglio. Già dai primi chilometri notiamo che il motore entra in coppia presto, a meno di 900 giri è già a regime. Coppia importante dunque, che ci serve anche per rallentare: da considerare che il freno motore ha ben 340 kW di potenza sull’11.000, mentre arriviamo a 460 sul 13.000: la differenza è pochissima. Potenza frenante che può essere ulteriormente assistita, e aumentata, con il retarder, il cui valore supera i 500 kW, quindi attenzione al dosaggio della forza del piede.
L’aerodinamica accentua l’eleganza
Esteticamente DAF è riuscita a trovare un equilibrio tra necessità tecniche e eleganza. Il veicolo è molto filante, e sulla aerodinamica si è lavorato intensamente, con una struttura pensata per convogliare al meglio i flussi d’aria, sia lateralmente che frontalmente, anche grazie al parabrezza inclinato. Tra l’altro il vetro frontale, anche dall’interno, è spettacolare, perché il cruscotto è stato abbassato, e questo va a tutto vantaggio della visibilità. Tra l’altro invece del classico specchietto che consente di tenere d’occhio la calandra, il nostro DAF monta una telecamera che lavora a 270 gradi, quindi permette di vedere non solo frontalmente, ma anche sul lato destro del veicolo, che è sempre la parte un po’ più nascosta. Ma non bastava ancora: nella portiera del navigatore gli ingegneri e i designer hanno creato nella sezione inferiore un oblò, una finestrella in vetro che innanzitutto dà luce a tutta la cabina, ma soprattutto permette di vedere direttamente cosa succede fuori dal veicolo. E questo, ancora una volta, a vantaggio della sicurezza.
Il mio lavoro al volante dei camion nasce nel contesto della guida sicura e devo dire che DAF sta andando in questa direzione in maniera decisa. Rimanendo in tema, il veicolo è dotato di tutti i principali ADAS, sistemi che bisogna utilizzare perché fanno la differenza: chi sta alla guida spesso è distratto, pensa al carico, alla destinazione, ai tempi. Se ci si può far aiutare dal veicolo, sia in termini di sicurezza che di efficienza, conviene approfittarne.
I primi chilometri in autostrada
Percorriamo i primi chilometri in autostrada, nel traffico, lungo il tratto di A4 che va da Sesto San Giovanni (MI) ad Ospitaletto (BS): ci sentiamo subito a nostro agio alla guida e il primo elemento che apprezziamo è il cambio, per l’impercettibilità e la neutralità dei passaggi di marcia. Si tratta dell’automatizzato TraXon di nuova generazione, una trasmissione con diverse caratteristiche, tra cui la possibilità di calibrare con precisione la velocità di manovra rilasciando il pedale del freno, e la selezione automatica della marcia di partenza con rilevamento immediato del carico. Visto che siamo in autostrada, mi prendo due righe per insistere sulla necessità di rispettare gli 85 orari. Teniamo al volante del nostro XD la velocità limite, eppure notiamo molti colleghi che superano viaggiando, evidentemente, a 90 e anche oltre. Ecco, loro pensano di risparmiare tempo: 5 km/h in più fanno risparmiare 3 minuti e mezzo ogni 100 km, lo dice la matematica. Questa però è la teoria, mentre nella pratica parliamo di 1 minuto, 1 minuto e 30, che su 400 chilometri fanno 6 minuti, ma anche 14 litri in più di carburante, perché ad un’andatura superiore di 5 km orari il veicolo consuma, appunto, 3 litri e mezzo in più ogni 100 km. Non credo ne valga la pena, essere fuori legge e affaticarsi così: accelera, frena, esci, metti la freccia, controlla. Meglio arrivare 6 minuti dopo ma molto più rilassati.
Sul lago, che sprint!
Tornando alla nostra prova iniziamo a costeggiare il lago di Iseo. Ho sempre amato i 13 cilindri però devo ammettere che pur essendo agganciati con 220 quintali, il nostro 11.000 impegna benissimo le salite, anche quelle più impegnative senza scomporsi, senza vibrare, ma prendendo rapidamente velocità.
Non abbiamo ancora detto nulla della cabina. La prima impressione è di accendere il quadro di un’astronave, grazie al monitor centrale “splendente”, tutto digitale, ma per nulla invasivo: entrando in galleria regola automaticamente la luminosità per non dare fastidio al campo visivo di chi guida. La sua funzione è settare il veicolo a livello meccanico, quindi regolare la guida vera e propria. Sulla destra c’è invece il display dal quale è possibile gestire le funzioni di comfort e infotainment, tra cui clima, radio e luci di cabina. Tra i sedili è organizzato il tunnel centrale: pensavamo, data la giornata estiva, che emanasse molto calore, e invece evidentemente l’isolamento termico è stato curato alla perfezione visto che la bottiglietta d’acqua appoggiata proprio lì non ne vuole sapere di scaldarsi. Quindi comandi a portata di mano e comfort estremo. Una sola nota negativa: ci siamo trovati un po’ spiazzati per la mancanza del one touch nel comando del vetro laterale. Per il resto posizione di guida da vettura, volante con regolazione millimetrica sia a livello di inclinazione che di altezza, e un sedile molto efficace e ben ammortizzato, una meraviglia per chi, come me, è di corporatura robusta e avverte particolarmente le buche.
Guardiamo fuori dal finestrino e ammiriamo il lago, che meraviglia, ma quanto traffico… saranno già i turisti… dobbiamo stare attenti. Per fortuna ci viene in aiuto il sistema di visione digitale DAF che ha sostituito gli specchietti con le videocamere. Ad entrare in confidenza ci vuole un po’ di tempo, come per tutte le novità, e devo ammettere di aver fatto anche io un po’ di fatica. Eppure il sistema è di una comodità eccezionale, mai notato alcun problema né contro sole né a favore, tantomeno con il buio, e soprattutto è necessario ruotare meno la testa perché le videocamere sono più vicine al centro del parabrezza. Ma ancora: incrociando un altro veicolo dalle dimensioni simili alla nostra in una strada stretta non abbiamo problemi a passare entrambi, e il merito è – anche – delle nostre videocamere! Senza parlare del grande vantaggio in termini aerodinamici: meno impatto con l’aria e più risparmio economico.
Altra considerazione da non dimenticare, sempre relativa al risparmio di carburante: nel momento in cui viene impostata la guida adattiva il veicolo si adatta, grazie al navigatore, al percorso. Il vantaggio è che, ad esempio, quando occorre scollinare il sistema non aspetta di essere in cima ma rallenta prima: calcola velocità e distanze e automaticamente adegua l’andatura sfruttando il più possibile l’inerzia della discesa che lo attende. Quindi, anche qui, risparmio di tempo ma soprattutto di gasolio, visto che il consumo maggiore viene normalmente registrato proprio sulle salite. Tutto concorre ad innalzare il livello green del veicolo: anche gli pneumatici Goodyear Fuel Max S con la loro minima resistenza al rotolamento. Un ultimo consiglio: eliminiamo dal camion tutti i pesi inutili. Via le catene da neve a bordo del veicolo a luglio: sono 50, 60, 70 kg che portiamo in giro senza motivo.
In conclusione…
Come forse si è capito tengo particolarmente alla sicurezza, ma anche ai consumi e alle emissioni, forse perché vivo in montagna e voglio lasciare alle mie figlie un ambiente che sia il più possibile pulito e vivibile. Bene, il nostro DAF durante questa prova ha viaggiato ad HVO, il biocarburante di ultima generazione che consente una riduzione delle emissioni di CO2 fino al 90 per cento e può essere utilizzato su tutti i veicoli del marchio di nuova generazione. Le conclusioni: di questo veicolo ho amato il comfort perché per prima cosa mi metto nei panni delle persone che devono trascorrere giorni, mesi interi su questi veicoli e questa è una delle feature più importanti. Assegno al nostro DAF XD un bell’otto e mezzo anche per visibilità, motore – molto fluido – e cambio, fenomenale. E poi la sicurezza: siamo in giro con questi bestioni, con queste masse molto importanti, e purtroppo spesso le persone intorno a noi sono distratte. Dobbiamo compensare evitando inutili grattacapi, e veicoli come il DAF XD possono fare la differenza con il loro corredo di sistemi di assistenza alla guida. Bravi, complimenti, alla prossima puntata!