Diamante, FIT CISL: i diritti dei lavoratori vanno dal di là delle questioni economiche

10 Settembre 2024
1 min read

Maurizio Diamante, segretario nazionale FIT CISL, quali sono le difficoltà di mettere insieme un settore che comprende un milione di lavoratori, e tra l’altro lavoratori che svolgono mansioni diverse, addirittura chi viaggia e chi rimane in magazzino o in ufficio? 

È stato un risultato epocale, aver ottenuto nel 2011 il contratto unico di filiera, ma ogni rinnovo diventa sempre più sfidante, anche perché crescono le competenze e crescono le attività legate a questo mondo. È una fase di rinovo in questa tornata che però, grazie ad una clausola che noi chiamiamo di salvaguardia, permette di affrontare le trattative, che non possiamo mai sapere quanto lunghe saranno, con un’indennità economica importante. L’abbiamo chiamata ICE, indennità complessiva economica, e riconosce un emolumento economico di 40 euro circa, che a settembre diventerà di 70.

Al di là dell’ICE, quali sono le richieste che voi sindacati state portando ai datori di lavoro? 

Insieme ad un aspetto economico, che abbiamo quantificato in una percentuale del 18 per cento per coprire la perdita di potere di acquisto dei salari, abbiamo aggiunto, per quanto riguarda gli autisti, misure che possano far riguadagnare loro una dignità nell’espletamento della loro professione. L’IPA innanzitutto, l’indennità professionalizzante d’area, che qualifica e valorizza la professionalità del lavoro. Ma anche il diritto alla pausa pranzo, considerando quanto per gli autisti sia difficile stabilire quando è lavoro e quando non lo è, avendo sempre la responsabilità del mezzo. Stesso discorso per il diritto alla disconnessione, che sarà un punto che ci farà soffrire nel corso della trattativa, ma è centrale, perché il vero riposo, la vera qualità della vita passa attraverso la possibilità di liberare la mente e riposare in modo adeguato. Anche per la sicurezza delle strade, stessa motivazione che ci fa guardare con favore il progetto esistente per la riqualificazione delle aree di sosta, ma che sia reale, perché non è soltanto dotando di wi-fi le stazioni di servizio che migliora la vita dell’autista. 

Un autista che dorme bene guida sicuro, però poi con centinaia di migliaia di chilometri da percorrere ogni anno gli incidenti ci sono e questa è una realtà effettiva. Voi chiedete un tetto per il risarcimento dei danni a carico dell’autista? 

Con il penultimo contratto avevamo inserito un percorso che poteva portare, in caso di colpa dell’autista, ad avere dei limiti per il risarcimento dei danni con un massimale di 20.000 euro. Questo però era un principio pensato per il mondo dei pesanti, per limitare un risarcimento che poteva diventare esorbitante per un autista, e che invece è stato poi applicato anche ai driver di furgoni, quindi delle aziende operanti nell’ultimo miglio, nell’e-commerce, settore in cui stiamo assistendo a trattenute eccessive non conformi alla responsabilità e al valore del veicolo: un tema che nasce come un principio di salvaguardia è diventato invece un abuso che va fermato.

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