Pulmì, a Ragusa inizia la sperimentazione del progetto di trasporto di comunità a chiamate

Si tratta di un innovativo servizio di trasporto che favorisce la mobilità con l’obiettivo di ridurre l’isolamento geografico e sociale, creando una vera e propria comunità di utenti attivi
19 Luglio 2024
3 mins read
trasporto

Partirà ad agosto a Ragusa, in fase di sperimentazione in attesa del lancio in autunno, il trasporto di comunità a chiamata.

Il progetto si chiama Pulmì e rappresenta un innovativo servizio di trasporto che favorisce la mobilità tra Ragusa e i tre Comuni montani iblei, Chiaramonte Gulfi, Giarratana e Monterosso Almo, con l’obiettivo di ridurre l’isolamento geografico e sociale, creando una vera e propria comunità di utenti attivi e partecipativi che condividono questo fine e possano usufruire di questo trasporto.

Con Pulmì gli utenti saranno membri attivi

Ciascun utente non sarà infatti un semplice fruitore ma un membro attivo della Community di Pulmì e fornirà suggerimenti e feedback contribuendo alla sperimentazione. Il progetto di Pulmì non è infatti un’iniziativa volta a competere con i servizi di trasporto esistenti, ma piuttosto un’opportunità per avvicinarsi ai cittadini e comprenderne le esigenze collettive, anche dove presenti piccole comunità.

Questa metodologia, che parte dalla comunità e non dal servizio, permette di raccogliere informazioni preziose che potranno guidare le future decisioni delle pubbliche Amministrazioni e degli operatori privati proprio del settore trasporti. Aggregando le necessità collettive, Pulmì diventa uno strumento fondamentale per comprendere e rispondere concretamente alle esigenze di mobilità del territorio.

Tutti i partner del progetto

Promosso da SVI.MED., L’Argent e Fondazione San Giovanni Battista, con il sostegno economico di Fondazione Con il Sud e in collaborazione con alcuni comuni della provincia di Ragusa (Ragusa, Modica, Comiso, Ispica, Pozzallo, Giarratana, Chiaramonte Gulfi, Scicli, Monterosso Almo, Santa Croce Camerina) e dal Consorzio provinciale dei comuni, Gruppo di azione locale – GAL Terra Barocca, Centro commerciale naturale Antica Ibla, Federsanità Anci Sicilia, questo progetto sperimentale può aprire la strada a una nuova forma di cultura della mobilità per tutta la provincia, che rafforzi il concetto di comunità e faccia attenzione all’integrazione sociale.

Un servizio di trasporto che va dunque oltre la mobilità. In questi mesi sono state raccolte già molte informazioni coinvolgendo più di 150 potenziali membri della community, anche grazie ad incontri dedicati nei territori e questionari online sul sito www.pulmi.it, per condividere esigenze, suggerimenti, proposte per quella che diventa una sperimentazione dal forte valore sociale. Da oggi gli enti promotori costituiscono formalmente la Community, firmando il relativo regolamento. 

Pulmì ribalta il modello tradizionale del trasporto pubblico

L’obiettivo del progetto è infatti quello di offrire un mezzo comodo, sicuro e accessibile per tutti e tutte, dai lavoratori pendolari agli studenti, dai residenti anziani ai giovani, con particolare attenzione alle categorie fragili, per esplorare e connettere quest’area della provincia di Ragusa. Attraverso l’app o il call center dedicati i membri della Community Pulmì potranno prenotare in anticipo il proprio itinerario, scegliendo tra le trenta fermate proposte.

Questo sistema ribalta il modello tradizionale del trasporto pubblico, che offre viaggi solo in orari e itinerari fissi, adattandosi invece alle richieste degli utenti e viaggiando solo quando c’è almeno una richiesta, rendendolo più sostenibile. Le fermate (tra queste anche Ragusa Ibla e il nuovo ospedale Giovanni Paolo II) sono state individuate attraverso focus group locali, affinché il servizio possa davvero rispondere ai bisogni della comunità. E stamani sono stati presentati anche i due minivan da nove posti, equipaggiati con pedane per favorire l’accesso delle persone con disabilità.

Le parole di Federica Schembri

“Il cuore di Pulmì è la sua Community di utenti attivi e partecipativi – ha spiegato Federica Schembri dell’associazione L’Argent – Abbiamo lavorato intensamente per coinvolgere gli attori locali attraverso incontri periodici e fasi di ascolto nei vari Comuni, raccogliendo preziosi suggerimenti e feedback. Siamo entusiasti di vedere come la Community stia prendendo sempre più forma”.  

“Ci sentiamo responsabili delle molteplici necessità che raccogliamo dai territori, tanto dai cittadini, quanto dalle amministrazioni locali – aggiunge Barbara Sarnari di SVI.MED. –  Sappiamo che non potremo soddisfarle tutte, ma chiediamo al maggior numero possibile di persone di entrare a far parte della Community, perché solo partecipando potremo insieme dare valore a questa sperimentazione e renderla più aderente possibile alle esigenze collettive.

C’è tanto da fare e chiediamo supporto alla comunità per costruire piano piano un’alternativa dal basso e con Pulmì noi stiamo cercando di fare il primo passo, ma non deve essere l’unico”.  “Pulmì rappresenta una svolta importante per la nostra comunità – ha sottolineato Renato Meli, presidente della Fondazione San Giovanni Battista – Vogliamo offrire non solo un mezzo di trasporto, ma una possibilità per i cittadini di diventare protagonisti attivi del cambiamento”.

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