L’intermodalità prende casa nella nuova sede di Iemoli Trasporti

2 Luglio 2024
4 mins read

Là dove c’era una pietra, ora c’è un quartier generale. La nuova sede operativa di Iemoli Trasporti, con vista panoramica da Turate sulle montagne del Canton Ticino da una parte, la prima autostrada d’Italia dall’altra. La pietra, però, c’è ancora ed è ben visibile all’ingresso dell’area da 18mila metri quadrati grazie alla quale la società leader nel trasporto intermodale – proprietà de La Posta Svizzera – intende riscrivere i rapporti transfrontalieri fra Italia e Svizzera. Era stata posata nel luglio 2023 con la promessa di ridare vita a uno spazio industriale abbandonato per oltre 30 anni, e Iemoli Trasporti è stata infine di parola. Anzi, ha realizzato un progetto che è un autentico fiore all’occhiello non solo per il territorio comasco, ma per l’Italia intera. 

Piena autonomia energetica

“Inaugurare il nostro quartier generale a due giorni dalla Giornata Mondiale per l’Ambiente è un segno ancor più distintivo – ha dichiarato alla cerimonia di presentazione Andrea Galluzzi, amministratore delegato di Iemoli Trasporti – perché la sostenibilità è stata ed è al centro del progetto, ma lo sarà ancor di più nei in futuro. Possiamo infatti dire con orgoglio che siamo totalmente autosufficienti dal punto di vista energetico, grazie alla creazione di un impianto fotovoltaico da 500 kW e all’installazione di batterie d’accumulo di pari capacità. Huawei, che le ha prodotte, ha confermato che questo è il primo impianto in Europa con caratteristiche simili. Potremo dunque produrre più energia di quanta ne consumeremo, infondendo una nuova carica ai trasporti italiani”. 

Andrea Galluzzi, amministratore delegato di Iemoli Trasporti

La sostenibilità è benessere

Ben 10 milioni di euro l’investimento nella nuova sede, il cui livello d’eccellenza è stato riconosciuto e premiato da La Posta Svizzera stessa, attraverso un contributo derivante dai suoi fondi climatici per progetti innovativi. Il risultato, una superficie coperta di due piani da 8mila metri quadrati complessivi, 2.500 dei quali sono destinati alle merci pesanti e ai prodotti ferrosi, mentre altri 500 per le merci pericolose e/o a temperatura ambiente, con ben 19 ribalte di carico distribuite lungo tutto il perimetro. Per gli uffici e il settore amministrativo sono stati poi riservati 1.200 metri quadrati, ma ogni spazio segue il principio del massimo comfort per il personale impiegato, circa 30 unità, così come per gli ospiti da accogliere. Riduzione del rumore. Ampio ricorso alla luce naturale. Disposizione delle postazioni lavorative per la miglior gestione dei flussi.

Un’azienda in piena salute

“Abbiamo lavorato per noi, così come per chi ci starà al fianco – ha aggiunto Galluzzi – perché l’estensione dell’immobile è funzionale alla sua trasformazione in una sede condivisa con altri partner e attori dell’intermodalità. In primis, Vitra, mobilificio svizzero col quale collaboriamo da tempo e che è anche il fornitore degli arredi del nostro quartier generale, insieme ai tessuti da pareti di LondonArt. I suoi camion sono alimentati con HVO che stoccheremo nella nostra sede. Naturalmente lo sguardo resta puntato sulla scena industriale italiana, insieme alla quale vogliamo traghettare il Paese verso nuova era intermodale dei trasporti, consolidando al contempo i rapporti con una nazione leader in questo settore come la Svizzera. E lo faremo partendo da un’ottima base, visto che Iemoli Trasporti cresce anche quest’anno del 18 per cento e continua a effettuare il 90 per cento dei propri trasporti su rotaia via Chiasso: un beneficio notevole per la sostenibilità ambientale, riuscendo a movimentare una media di 40 rimorchi al giorno”.

Nuova flotta green

Fra i primi passi è previsto il rinnovo della divisione cargo della Posta Svizzera, con l’entrata in servizio di un truck elettrico Scania destinato a fare da apripista a ulteriori acquisti, in particolare di modelli alimentati a gas e biogas. “L’obiettivo è raggiungere un impatto zero sui consumi – ha sottolineato durante la visita della sede Andrea Iemoli, attuale amministratore dell’azienda fondata dal padre Giovanni nel 1962 – impiegando energia pulita sia per l’illuminazione che per la ricarica dei due muletti in servizio, in grado di sollevare 10-12 ton. Nella struttura, che vanta circa 7mila metri quadri di piazzale e altezze interne ideali per scaffalature o picking, sono poi disponibili due prese da 360 kW per l’alimentazione dei camion elettrici, in grado di effettuare ricariche dal 10 all’80 per cento in 100 minuti, nonché quattro prese fast per autovetture a energia elettrica. Siamo proiettati verso la piena sostenibilità anche dei nostri trasporti su gomma”. 

Andrea Iemoli, amministratore Iemoli Trasporti

La capitale dell’intermodalità

Incassato il plauso dell’amministrazione comunale e del consolato svizzero, pronto a ricordare che l’Italia è il terzo partner commerciale della Confederazione elvetica oltre che il quarto mercato di destinazione dell’export svizzero, l’attenzione è stata portata sulla necessità di un coordinamento logistico transfrontaliero sempre maggiore, dovuto proprio al crescere della complessità intermodale.“Sono cresciuto a 24 chilometri da qui, nel primo paesino in Svizzera oltre il confine – ha ricordato Roberto Cirillo, amministratore delegato de La Posta Svizzera – e da ragazzini eravamo abituati ad andare a raccogliere castagne o funghi passando da una parte o dall’altra della rete di divisione. Quella barriera ha finito per plasmare la mia visione adulta, aiutandomi a comprendere che cosa succeda quando l’uomo si irrigidisce sulle differenze: la prima dimostrazione tangibile furono le code immense sotto casa mia, ma ben presto ebbi modo di realizzare che la vita era in fondo la stessa da una parte o dall’altra del confine. Bastava solo integrarsi, trovare un modo per mettersi meglio in dialogo, e ogni problemi riusciva a ricomporsi. A cinquantadue anni posso finalmente dire che il progetto di Iemoli Trasporti è esattamente quella chiave di volta che ho a lungo immaginato, una piattaforma che ci consentirà di dar vita a connessioni sempre più forti e articolate”. E allora benvenuti a Turate, nuova capitale dell’intermodalità italo-svizzera.  

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