Quello vissuto poco tempo fa è un giorno di quelli che verranno raccontati a figli e nipoti per la Toscana Truck Service di Collesalvetti, e non solo perché si festeggiano i cinquant’anni da quando Renzo inaugurava poco distante il suo primo avamposto operativo, ma perché questi pure coincidono con i venticinque anni di fedeltà al marchio DAF, un vero e proprio tatuaggio sul cuore celebrato in modo più che evidente dai tre XG Limited Edition, svelati nel momento clou della festa con la loro bella livrea Toscana Truck Service.
Toscana Truck, le parole di Marco Dell’Agnello
“Papà amava il suo lavoro e la sua famiglia – ci racconta a margine della festa Marco Dell’Agnello, classe 1980, il maggiore dei due fratelli – e ha vissuto tutta la vita dedicandosi con passione e serietà ai suoi impegni. Iniziò come molti, in tasca non aveva nulla, se non la sua volontà. Sono passati 50 anni dal giorno in cui iniziò a riparare veicoli industriali in un vecchio capannone: aveva solo 150 mq a disposizione e un dipendente.
Ma la determinazione diede presto i suoi frutti e l’attività crebbe, richiedendo nuovi spazi: fu così che l’azienda si trasferì nella zona industriale, diventando officina autorizzata Volvo e Scania: 500 mq che furono presto un punto di riferimento non solo per clienti, ma soprattutto per i suoi dipendenti, che nel frattempo erano diventati cinque”.
Gli anni Ottanta videro poi il lancio dell’officina di Livorno, la CRD (Centro Riparazione Diesel), ancora oggi un porto sicuro per gli autotrasportatori di stanza o in transito lungo la dorsale tirrenica, e infine, nel 1988, il trasferimento nei 1.000 mq di Collesalvetti e la nascita della Toscana Truck Service.
“Papà ha sempre avuto l’idea – riprende Marco – di assicurare il servizio oltre l’Appennino: è stato lungimirante e oggi siamo qui a festeggiare il risultato della sua intuizione e a lanciare nuove sfide. Insieme a Daf, marchio con cui siamo cresciuti sia io che mio fratello”. Marco e Andrea, subentrati a Renzo sei anni fa, hanno entrambi, all’inizio della loro carriera, svolto un percorso esterno all’azienda, dedicandosi ad attività capaci di svilupparne le attitudini relazionali.
“Dopo gli studi, mio fratello rilevò un negozio di telefonini, mentre io avviai il bar all’interno del centro commerciale di proprietà dell’immobiliare di famiglia: entrambi i negozi oggi proseguono la loro attività con i nostri dipendenti, ormai autonomi, mentre noi siamo stati progressivamente coinvolti in azienda”. Inizialmente Marco si occupa di un progetto di coaching tra i marchi Daf e Ford.
“Sono passati ventitré anni – prosegue l’imprenditore – da quando ho iniziato a lavorare come venditore: inizialmente ho gestito da esterno i commerciali del marchio Ford nell’ambito di un accordo con la concessionaria Blubay di Livorno: le gamme Daf e Ford erano complementari e fu un’iniziativa vincente, nonché una palestra importante per me. a seguito della quale sono entrato a tutti gli effetti nell’azienda di famiglia, prima solo come venditore dell’usato, e poi anche del nuovo.
Il legame forte con il marchio DAF
Vendo Daf da 22 anni, ed è un marchio al quale mi sento molto legato”. Durante la festa, che ha richiamato nei locali di Toscana Truck Service circa trecento persone tra familiari, dipendenti, clienti e competitor (“… mi raccomando – scherza Marco rivolgendosi proprio a questi ultimi – niente biglietti da visita!”) è intervenuto anche il top management italiano del marchio di Eindhoven con l’amministratore delegato Paolo Starace alla testa del gruppo arrivato da Assago per unirsi ai festeggiamenti.
“È una realtà storica del settore, e non solo in relazione – ha dichiarato Starace – al territorio di riferimento, ma a tutta la nostra rete: è uno dei pochi partner a vantare un’anzianità di servizio così importante. È un legame che dura da 25 anni, i medesimi che io stesso ho trascorso fin qui in Daf: mi sento molto legato alla famiglia Dell’Agnello. I ragazzi sono bravi, appassionati del loro lavoro, e lo si vede nel servizio, che è sempre più importante che venga svolto dai professionisti dei centri ufficiali, vista anche la complessità tecnologica crescente dei veicoli”.
Un rapporto dunque di soddisfazione reciproca con il brand di riferimento, che ha costituito terreno fertile per la nascita di un nuovo progetto: la famiglia Dell’Agnello sta infatti espandendo il proprio business grazie alla collaborazione con un’altra delle realtà familiari storiche della vendita di pesanti in Italia: i Taula di Euro CO.M.I. la concessionaria Daf con sedi a Sassari e Cagliari alla quale la Sardegna sta ormai un po’ stretta.
“Sarà un gioco di squadra vincente, quello tra Euro CO.M.I. e Toscana Truck Service – riprende Starace – che porterà risultati interessanti per tutti. Solitamente il percorso è quello inverso, dal Continente all’isola: noi abbiamo scelto una strada inedita, con Euro CO.M.I. che, coperta eccellentemente la Sardegna, avvertiva l’esigenza di crescere, e di avere necessariamente uno sbocco sulla Penisola. In questo modo Toscana Trucks Service, popolandosi sempre di più il parco circolante grazie alle vendite di Euro CO.M.I., avrà sempre più lavoro, mentre Euro CO.M.I. potrà contare su due officine già ben avviate”.
Un team composto da 30 persone
Oggi la famiglia Dell’Agnello mette al lavoro 30 persone, di cui 25 suddivise tra le due officine, CRD e Toscana Truck Service, magazzinieri, amministrativi, e anche due mezzi attrezzati per gli interventi su strada; al progetto con Euro CO.M.I. per ora collaborano Marco e un venditore su Firenze, ma la squadra è in via di definizione. “In realtà – riprende il maggiore dei Dell’Agnello – si tratta di una collaborazione partita già da due anni, che oggi stiamo ristrutturando anche e sopratutto nel team all’interno del quale vogliamo inserire una persona che segua la parte Nord della Toscana e il lungo costa”.
Dall’energia che mette in quello che fa e dice si capisce subito come Marco la vendita ce l’abbia nel sangue. “Per diversi anni – conferma l’imprenditore – sono stato tra i più giovani venditori di veicoli commerciali, e poi di industriali. Se ho preso questa dote da papà? In realtà lui era un service puro, un meccanico dotato di una straordinaria manualità, che ad un certo punto, per gestire l’azienda in crescita ha dovuto scendere a compromessi con la scrivania: se fosse stato per lui non avrebbe mai staccato le mani da un camion per appoggiarle su un computer.
Andrea ha ereditato questa sua capacità e soprattutto ha avuto a disposizione un maestro eccezionale che nei tre anni di malattia ha trovato il tempo e l’energia per passargli il testimone. Mio fratello era pronto, e ha assorbito ogni lezione come una spugna: oggi se vedete una lacrima di commozione spuntare dai nostri occhi è perché forse stiamo pensando a quest’ultimo regalo che il nostro papà ha voluto farci”.