Il ruolo della sabbia nella transizione energetica

Il silicio è alla base di diversi processi produttivi, fra cui la produzione di pannelli fotovoltaici. Ma ne stiamo usando troppa
21 Aprile 2024
1 min read

Siamo a corto di sabbia. Almeno, di quella sabbia che ci serve. In effetti la sabbia è la materia prima da cui estraiamo il silicio, che poi usiamo un po’ dappertutto, dai chip ai…pannelli fotovoltaici. Per queste applicazioni serve silicio di buona qualità, da cui ne deriva la buona qualità della sabbia di partenza. E di questa, appunto, ne siamo a corto.

Numeri e costi

La sabbia silicea pura al 99,9% non è una materia prima rinnovabile. E l’alta domanda del mercato ne ha già portato i costi alle stelle, oltre a depauperare spiagge, cave, alvei dei fiumi e fondali marini.

Ogni anno ne vengono estratte circa 50 miliardi di tonnellate, e meno dell’1% di questa quantità è pura al 99,9%. Lo sfruttamento della sabbia è secondo solo a quello dell’acqua sul nostro pianeta, cosa che ha spinto le Nazioni Unite a lanciare un allarme per una potenziale “crisi della sabbia”.

Serve una migliore regolamentazione dell’estrazione della sabbia. Tenendo presente che tale regolamentazione deve essere internazionale, dato che la Cina è il primo paese consumatore e importatore di sabbia, principalmente destinata al settore construction.

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