Derivano generalmente da scarti organici usati per produrre energia a ridotto impatto ambientale. Sono i biocarburanti e possono essere uno strumento efficace per accelerare la transizione energetica. Con le nuove tecnologie ora ve ne sono di più efficienti.
Nuove tecnologie di produzione dei biocarburanti
L’uso di scarti vegetali per ottenere biocarburanti è cosa nota. All’inizio poco efficienti dal punto di vista energetico, oggi nuove tecnologie li hanno resi migliori in termini qualitativi al punto da essere considerabili un ottimo supporto nella transizione all’elettrico.
Sono state prese in considerazione nuove specie vegetali, arboree, come il croton o l’havea, ma si sta considerando di partire anche da scarti derivanti dai rifiuti urbani. Fonti rinnovabili, in linea on il concetto di economia circolare, ma anche utili a implementare le possibilità di business di diversi settori, a partire dall’agricoltura. Anche in Paesi del Terzo Mondo, che hanno ora la possibilità di migliorare la condizione dei propri cittadini più poveri, come sono di solito gli agricoltori.
Anche in Italia
Ci sono esempi virtuosi anche in Italia: per esempio Eni ha sviluppato processi produttivi per realizzare HVO diesel, bio-GPL, bio-jet e bio-nafta a partire da materie di origine biologica. Un esempio è quello denominato Ecofining che, attraverso la idrodeossigenazione e isomerizzazione produce biocarburanti di buona qualità.