Nel 1955 il debutto della Giulietta Berlina: una svolta per l’automotive italiano tra prestazioni, industrializzazione e cultura popolare
Il 20 aprile 1955, Alfa Romeo presenta al Salone di Torino la Giulietta Berlina, segnando una tappa cruciale nella storia dell’automobile italiana. Dotata di un motore bialbero in alluminio da 1.290 cm³, capace di spingere l’auto a 140 km/h, la Giulietta Berlina si proponeva come la prima berlina media sportiva accessibile a un pubblico ampio. Oltre 130.000 unità prodotte tra il 1955 e il 1964 testimoniano il successo di un modello che, dopo la 1900, portò lo spirito delle corse nel quotidiano, contribuendo a definire la categoria delle compatte premium. Il suo lancio rappresentò anche la svolta industriale per Alfa Romeo: con il nuovo assetto produttivo dello stabilimento del Portello, la Casa del Biscione passava da una logica artigianale a un’organizzazione moderna e scalabile.
Tecnologia, stile e DNA sportivo
La Giulietta Berlina si distingueva per contenuti tecnici all’avanguardia: motore in alluminio, distribuzione bialbero, cambio al volante e sospensioni evolute. Il progetto segnò anche l’ingresso di Alfa Romeo in una fascia di mercato nuova, mantenendo intatto il proprio DNA. Come ha sottolineato Roberto Giolito, Head of Heritage Stellantis: «La Giulietta Berlina portò il DNA sportivo Alfa Romeo nel quotidiano degli italiani, rendendo ingegneria e aspirazioni alla portata di un ceto medio emergente».
Un’icona culturale dell’Italia che riparte
Oltre alle innovazioni tecniche, la Giulietta Berlina entrò rapidamente nell’immaginario collettivo. Apparve al cinema, in pubblicità, sulle strade del boom economico. Fu protagonista in I mostri di Dino Risi, celebrata da Giulietta Masina e immortalata sulla prima copertina di Quattroruote. Sintesi perfetta tra sportività e funzionalità, contribuì a trasformare l’auto in oggetto di desiderio e status. A settant’anni dal debutto, resta un simbolo della rinascita industriale e culturale dell’Italia del dopoguerra.