Inizia il 2025 con il segno negativo il mercato dei rimorchi e semirimorchi con massa totale superiore alle 3,5 t. Secondo i dati UNRAE, infatti, nel mese di gennaio sono state immatricolate 1.035 unità, contro le 1.199 dello scorso anno, per una variazione pari al -13,7%.
Senza interventi tempestivi il mercato rischia di crollare
Dunque, continua la crisi del comparto dei rimorchi e dei semirimorchi. “Constatiamo con rammarico l’assenza di segnali di ripresa per il nostro comparto, ancora investito da un trend fortemente negativo. Anche gennaio segna un netto calo rispetto al 2024, che a sua volta si era mostrato in flessione sull’anno precedente.
Senza interventi tempestivi di sostegno da parte dell’Esecutivo, il rischio è quello di un tracollo del mercato”, avverte Michele Mastagni, Coordinatore del Gruppo Rimorchi, Semirimorchi e Allestimenti di UNRAE.
Servono almeno 70 mln nei prossimi quattro anni
“Pur comprendendo le difficoltà in cui versa attualmente l’Erario, riteniamo essenziale adottare misure concrete per garantire stabilità al settore dell’autotrasporto. Da tempo chiediamo al Governo di stanziare almeno 70 milioni di euro nei prossimi quattro anni per incentivare il rinnovo del parco veicoli trainati, la cui età media ha ormai superato i 17 anni. I 7,5 milioni di euro previsti nell’ultima finestra di incentivazione si sono rivelati, ancora una volta, insufficienti e non contribuiranno a innescare una ripresa significativa”, sottolinea Mastagni.
E va rivisto il Codice della Strada…
“Infine, come più volte ribadito alle Amministrazioni competenti, è fondamentale intervenire sulla normativa secondaria del Codice della Strada che impedisce attualmente la circolazione nel nostro Paese degli autoarticolati di lunghezza massima fino a 18,75 metri. L’introduzione di questi veicoli apporterebbe vantaggi considerevoli sia in termini di competitività per le imprese che di sicurezza stradale”, conclude Mastagni.